È andato oltre il calcio posizionale inventato da Cruyff, ne ha ampliato il concetto. In Inghilterra hanno già coniato il termine “De-Zerbi-Ball”.
Roberto De Zerbi è uno degli allenatori più apprezzati del momento, anche da colleghi molto più esperti di lui. La Faz ha analizzato il perché del tanto successo del tecnico italiano del Brighton.
De Zerbi sta cambiando il calcio
Ogni volta che c’è un possibile cambio di allenatore in uno dei club più grandi, tra le tante voci si sente sempre il nome di De Zerbi. Ha vinto solo la Coppa Italia di Serie C e la Supercoppa ucraina, ma il suo lavoro è comunque molto apprezzato in Inghilterra; non farebbe scalpore se prendesse la panchina del Liverpool. Klopp gli ha detto quando l’ha incontrato: «Deve continuare a stravolgere il mondo del calcio». Ma il tecnico italiano è anche nella lista di Bayern Monaco e Barcellona.
Ma perché i club si interessano a un allenatore la cui sua attuale squadra è a metà classifica? La risposta si trova osservando come il Brighton gioca a calcio, con probabilmente l’approccio tattico più innovativo degli ultimi dieci anni. Per spiegare perché il lavoro di De Zerbi è così rivoluzionario è necessaria una breve escursione nella teoria del calcio moderno, sul concetto di “gioco di posizione”, in sostanza un’invenzione di Johann Cruyff. In parole povere, si tratta di occupare diverse zone di campo, non importa quale giocatore; ciò rende più difficile per l’avversario difendersi e prendere la palla. A prima vista anche De Zerbi punta soprattutto sul possesso palla. Da quando allena il Brighton, solo il Manchester City ha avuto più possesso palla in Premier League.
Prosegue la Faz:
De Zerbi ha ampliato questa teoria: il difensore, fermo con la palla tra i piedi, provoca l’attaccante avversario. E così inizia una manovra veloce, con i giocatori che possono scegliere tra diverse opzioni in ogni situazione. In Inghilterra oggi viene chiamato “De-Zerbi-Ball” quando una squadra combina passaggi tra i difensori con passaggi rischiosi, ma netti. La cosa più notevole è che è riuscito a fare tutto questo nonostante i giocatori a sua disposizione non fossero dei super campioni. Ma ne ha portati molti a un livello alto, come Alexis MacAllister, Pascal Groß, La domanda su cosa potrebbe realizzare De Zerbi con le sue idee se gli fosse permesso di lavorare con una squadra piena di giocatori di punta sembra quindi troppo eccitante per lasciarla senza risposta a lungo termine.