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Gravina attacca Lotito: «Pensa di gestire il mondo del calcio a proprio piacimento»

Il presidente della Figc: «Litigiosità con la Serie A? Se portiamo sul piano personale alcune forme di rancore di soggetti come lui e i seguaci del Lotitismo posso farci poco»

Gravina attacca Lotito: «Pensa di gestire il mondo del calcio a proprio piacimento»
As Roma 09/02/2023 - Assemblea straordinaria elettiva di Lega Pro / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Gravina, presidente della Figc, è stato ospite all’evento “Il Foglio” a San Siro.

Gravina, tra i tanti argomenti, ha parlato della litigiosità tra la Federcalcio e la Lega Serie A. «Anzitutto la litigiosità federazione-lega sarei attento a gestirla, io con moltissimi presidenti di Lega ho un ottimo rapporto. Se portiamo sul piano personale alcune forme di rancore di soggetti che pensano di continuare a gestire il mondo del calcio a proprio piacimento ci posso fare poco: ho un pessimo carattere, non sono disponibile a fare passi indietro su alcuni temi. Se parlo di Lotito? Sì e chi accompagna il processo del lotitismo in Italia. Credo che la federazione italiana sia tra le più importanti a livello mondiale, siamo gli unici al mondo ad aver la divisione paralitica sperimentale».

Il resto della dichiarazioni di Gravina

Sulla Lega e la volontà di essere più simile alla Premier League:

«Credo ci sia una strategia evidente, se si parla di autonomia bisogna ragionare su come sia possibile in un Paese come l’Italia dove esponenti della Serie A fanno parte del Consiglio Federale, del Senato, della commissione cultura, del consiglio esecutivo della Figc. Certo, se nell’ambito di alcune verifiche si manca di rispetto parlando di scarsa imparzialità degli arbitri, che sono un’eccellenza italiano… Io voglio fare i complimenti al nostro assetto tecnico, criticare gli arbitri non è mancare di rispetto alla federcalcio ma a una serie di grandi professionisti. Nel mondo dello sport il rispetto è fondamentale».

La replica alle critiche di Casini:

«Parlare di derive autoritarie mi ha colpito, quando si fa parte dell’associazionismo servono altre sfumature. È particolare che fino a qualche mese fa la federazione era considerata immobile, adesso ha approvato delle riforme all’unanimità ed è diventata autoritaria. Se si confonde l’attività con l’autoritarismo si fa confusione. Abbiamo una serie di norme, compresa la legge Melandri e la legge 91 del 1981: non confondiamo l’applicazione di principi democratici con la necessità di superare un muro».

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