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Guardiola è stato un innovatore ed è un uomo di grande sportività

POSTA NAPOLISTA A differenza di Mourinho, non ricordo sue polemiche arbitrali. Baciò la medaglia quando arrivò secondo e si congratula sempre con chi lo batte

Guardiola è stato un innovatore ed è un uomo di grande sportività
Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola celebrates at the end of the English Premier League football match between Manchester City and Newcastle United at the Etihad Stadium in Manchester, north west England, on August 19, 2023. (Photo by Paul ELLIS / AFP)

Caro direttore, sono un fedele lettore e sostenitore della tua testata.

Condivido molto di ciò che tu scrivi (mi permetto di usare il tu perché ho già scritto in passato e leggendo quotidianamente il Napolista è come se si creasse una conoscenza, una familiarità con il giornale e chi ci scrive). Adoro Mimmo Carratelli e le storie che racconta a che mi riportano alla mia infanzia (ho 64 anni).

Venendo al titolo di questa mail parto con il dire che sono anche io un grande estimatore di Carlo Ancelotti; quando venne a Napoli rimanemmo sorpresi che un allenatore di quella caratura avesse accettato la nostra squadra. Lui disse “il Napoli è una grande squadra”. Sembrava un ulteriore step di crescita ed internazionalizzazione del processo iniziato con Benitez. Ci fu poi la scelta tafazziana di Adl spinta dal più tamarro dei giocatori e da una tifoseria di pari livello; ancor oggi ricordare quello sciagurato cambio di allenatore provoca una fitta al cuore. Il valore di Ancelotti per me è fuori discussione e ciò che sta facendo in questa sua seconda esperienza madrilena lo conferma.

Spesso hai lodato e difeso Allegri e Mourinho e su questa linea sono molto meno d’accordo. Non voglio parlare di Allegri perché non ha il cv per essere confrontato con i grandi allenatori europei. Voglio però dire due cose su Pep Guardiola e confrontarlo con JM.

Guardiola ha grande rispetto dell’avversario

Guardiola è stato ed è un innovatore del calcio; credo che qualsiasi appassionato lo riconosca (oltre ad aver avuto il plauso e riconoscimento di uno che se ne intende come Arrigo Sacchi). Guardiola soprattutto è un uomo di grande sportività. Lo ha confermato Ancelotti ieri in conferenza stampa e lo abbiamo visto perché anche quando perde partite importanti va a stringere la mano e a congratularsi con l’avversario; quando perse la finale di Champions con il Chelsea baciò la medaglia d’argento che gli fu consegnata. Non ricordo che abbia mai fatto grandi polemiche con gli arbitri.

Mourinho è l’opposto. Per te la bellezza del gioco forse non è un valore, per me sì. Piansi quando l’Olanda del ’74 perse la finale del mondiale. Per noi l’Ajax e l’Olanda rappresentarono uno spettacolo assoluto, sostituirono per qualche anno quello che era stato il Brasile in precedenza. L’Ajax comunque vinse 3 Coppe dei Campioni.

L’Inter di Mourinho faceva anche un bel calcio, così come precedentemente anche il Porto o il Chelsea. Da allora in poi secondo me non si è evoluto. A Madrid, Manchester, al Tottenham non ha fatto nulla di speciale. A Roma ha vinto una coppa che potremmo paragonare alla coppa delle Alpi che il Napoli vinse fine anni ’60 spacciando questa vittoria per una grande impresa. L’unico risultato degno di nota secondo me è stata la finale di EL (sia lui che i giocatori si tolsero la medaglia dal collo). Non ho mai visto la Roma esprimere un bel calcio, ricordo quando vincemmo fuori casa 1-0 con goal di Osi non fecero un tiro in porta. Catenaccio per 90 minuti all’Olimpico. “Zeru tiri zeru goal” gli avrei detto.

Ma la cosa che più mi infastidisce di JM è che le sue interviste iniziavano, anche se non richiesta dal giornalista, con un’analisi dell’operato dell’arbitro. Quando la Roma perdeva inevitabilmente trovava qualche spunto per criticare l’arbitro e dichiarare immeritata la sconfitta. Raramente l’ho sentito ammettere la superiorità dell’avversario.

Tutto questo mi porta a dire che Guardiola, a mio parere, meriterebbe una maggior attenzione come allenatore e come uomo di sport.

Penso che lui e Carletto siano i migliori che ci siano in Europa, seguiti a breve da Luis Enrique e Klopp.

Con immutata stima e cordialità.

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