Era dato nettamente e stranamente favorito. Ma le stagioni non cambiano verso. Ora De Laurentiis potrà dedicarsi al film e all’allenatore
Il Napoli disorienta persino i bookmaker: sbaglia l’impossibile e pareggia 2-2 con la Roma.
Anche i bookmakers sbagliano. Avevano previsto la prova d’orgoglio del Napoli. Ma non i numerosissimi errori sotto porta della squadra di Calzona né gli errori difensivi degli azzurri che prima con Juan Jesus e poi con Di Lorenzo (che ha sbagliato il fuorigioco) hanno consentito alla Roma di pareggiare 2-2 sll’89esimo. Ha segnato Abraham che non segnava da un anno. La squadra di De Rossi è rimasta pienamente in corsa per la Champions mentre il Napoli ha sprecato l’ennesima occasione. Gli azzurri hanno buttato la vittoria. A questo punto la stagione può dirsi definitivamente chiusa. Un anno nero non può cambiare verso all’improvviso.
Le agenzie di scommesse contro ogni logica avevano puntato sulla squadra di Calzona: la vittoria del Napoli era data tra l’1,80 e il 2 mentre il successo romanista tra il 3,80 e il 4. Per certi ci avevano visto giusto. Almeno stavolta nessuno potrà lamentarsi per il presunto scarso impegno. È stata prova di orgoglio, come chiesto in settimana dopo la scialba prestazione di Empoli. Ma non è bastato. Il Napoli ha tirato in porta 27 volte.
Nel pre-partita Calzona aveva parlato di settimana travagliata. La reazione si è vista. La Roma forse ha pensato di più al Leverkusen ma il suo l’ha fatto.
Vale la pena raccontare gli ultimi dieci minuti del primo tempo che raccontano perfettamente la stagione del Napoli. Sono stati un assedio. La Roma è scomparsa del campo. Ma la squadra di Calzona si è divorata l’impossibile. A partire da Anguissa. La difesa della Roma era altissima, una spizzata di Osimhen lo ha liberato in campo aperto. Una prateria tra sé e il portiere Svilar. Anguissa è andato dritto, si allargato leggermente sulla destra per calciare meglio. Poi, però, sul più bello ha calciato in curva come se avesse visto all’improvviso qualcuno che gli stava antipatico. Non contento, subito dopo il camerunense ha impedito a Osimhen di colpire bene di testa in area di rigore. De Rossi gridava ma invano. C’era solo il Napoli. Tiro di Kvara deviato da Ndicka e il pallone ha sfiorato il palo. Ancora un tiro di Kvara. Poi Juan Jesus ha fatto salire il bestemmiometro divorandosi il gol a due metri dalla porta vuota: di sinistro ha incredibilmente tirato alto (ma l’arbitro aveva fermato il gioco, non l’arte del sacramentare). Da ricordare un tunnel da urlo di Kvara a Cristante.
Juan Jesus ormai ha assunto le physique du role del calciatore disastroso. L’affaire Acerbi lo ha definitivamente consegnato a questa dimensione. Oggi si è divorato un gol da due metri e ha provocato un gol da torneo scolastico, lasciandosi anticipare in area da Azmoun che non è proprio un fulmine di guerra. Calcio di rigore e dal dischetto è andato Dybala che ha angolato e ha reso inutile il volo plastico di Meret. Minuto 59.
La reazione c’è stata. Dopo cinque minuti, Mancini ha sbagliato l’uscita palla al piede, Cajuste gli ha toccato il pallone mentre il difensore si è tuffato come se gli avessero sparato alla schiena. Pallone a Olivera che ha calciato: deviazione e gol: 1-1.
De Rossi ha tolto Bove per Renato Sanches (cambio che nelle cronache scacchistiche sarebbe accompagnato da due punti interrogativi). Oltre a Abraham per Azmoun e Angelino per El Shaarawy (cambi comprensibili, questi). Calzona ha risposto con Ngonge per Politano e Traoré per Cajuste. Sanches (chi altri?) ha provocato un rigore come nemmeno nei tornei scolastici. Osimhne stranamente ha segnato. Ma poi al minuto 89 l’errore sul fuorigioco e il gol di Abraham su assist di Ndicka che per fortuna è tornato a giocare. C’è anche sfortuna. Calzona aveva messo il terzo difensore centrale ma non è bastato.
Adesso De Laurentiis può dedicarsi alla scelta dell’allenatore. Oltre che alla promozione del film scudetto. La cui uscita possiamo eufemisticamente definire fuori tempo.