Lo ha confermato Howard Webb, direttore tecnico dell’Aia inglese: «Sarebbe davvero utile spiegare allo stadio le ragioni per cui non ha dato un rigore»
La Premier League ha confermato la volontà di introdurre le spiegazione delle decisioni al Var durante la partite. In verità lo ha confermato Howard Webb, ex arbitro di Premier League e oggi direttore tecnico del Pgmol, l’Aia inglese. Webb, come riporta The Athletic, “ha confermato che la Premier League sta valutando l’introduzione di spiegazioni allo stadio per spiegare le decisioni del Var“.
La Premier League fa meglio della Serie A
“L’idea è stata discussa durante l’assemblea degli azionisti della Premier League di aprile, dove è stata approvata l’introduzione del fuorigioco semiautomatico“. The Athletic ricorda che la stessa misura è stata già adottata durante i Mondiali femminili del 2023 in Australia e Nuova Zelanda, nel Mondiale per club in Marocco e nel Mondiale Under 20 in Argentina.
“L’ente arbitrale inglese è ansioso di introdurre la misura e il direttore operativo Webb ha confermato questa intenzione di migliorare la comunicazione per i tifosi in campo. Webb ha detto: «L’esperienza nello stadio ha bisogno di essere migliorata, non è vero? Quando ascolti le motivazioni di certe decisioni, quello che sta succedendo ha più senso»“.
E ancora:
«Sarebbe davvero utile che l’arbitro potesse parlare con la gente allo stadio per spiegare le ragioni per cui non hai dato un rigore».
L’Ifab dice di nuovo no alla Var in diretta per tutti: «Pericoloso per gli arbitri»
Niente da fare. L’International Football Association Board, la famigerata Ifab, dice no alla trasmissione in diretta delle comunicazioni Var. Sarebbe, dicono, troppo “caotico“, e creerebbe potenzialmente “un ambiente non sicuro per gli arbitri”.
“Dico categoricamente di no”, ha detto Lukas Brud, segretario e amministratore delegato dell’Ifab, a Bbc Radio 5 Live Breakfast. “Mi è stato permesso di osservare la comunicazione tra gli arbitri durante una revisione ed è una situazione piuttosto caotica, non in senso negativo. Ma ci sono molte persone che parlano allo stesso tempo e penso che sarebbe controproducente per chiunque ascoltare tutte quelle voci che parlano tra loro. Poi ci sono il Var e l’assistente Var, gli operatori al replay, l’arbitro e forse anche gli assistenti arbitri e il quarto uomo, quindi diventa un’esperienza piuttosto caotica. Abbiamo dato il via libera per testare l’annuncio delle decisioni per portare un po’ più di trasparenza nel processo decisionale, ma a questo punto non siamo preparati ad aprire la comunicazione dal vivo al pubblico“.