In dodici anni Adl non ha quasi mai parlato di uno stadio a Bagnoli né si è mosso politicamente o con un progetto. Gli annunci lasciano il tempo che trovano
Caro direttore, leggo spesso “il Napolista” ed altrettanto spesso concordo con quanto lei scrive. Anche nell’ultimo anno, nel quale abbiamo assistito ad una sorta di “rivoluzione copernicana” del suo atteggiamento nei confronti del presidente De Laurentiis: da illuminato imprenditore ad un Napoleone sulla via del tramonto. Chi vivrà vedrà.
Ho letto ultimamente anche molti suoi articoli sempre piuttosto critici sulla possibilità di realizzare un nuovo stadio a Bagnoli.
Lei ha ragione. In Italia e a Napoli tra burocrazia, piani regolatori e chi più ne ha più ne metta, la possibilità che si faccia uno stadio a Bagnoli é pressoché nulla. Mi lasci però dire che se davvero si facesse uno stadio a Bagnoli, in uno dei punti più suggestivi del litorale tra Posillipo, Nisida e Pozzuoli, sarebbe sicuramente uno degli impianti più spettacolari al mondo, il che aiuterebbe non poco a pubblicizzare l’immagine della nostra bistrattata città. Quello che voglio dire è che, al netto delle giuste e fondate critiche al De Laurentiis presidente post scudetto, bisogna talvolta riconoscere e appoggiare il De Laurentiis visionario sopratutto quando la “visione” è anche nell’interesse della città. Da napoletano emigrato al Nord oltre 20 anni or sono, credo che se avessimo avuto più visionari e meno filosofi, forse oggi non saremmo costretti a calpestare sempre gli stessi marciapiedi da oltre sessant’anni.
Un cordiale saluto,
Carlo Marinelli
Milano
LA RISPOSTA DEL NAPOLISTA, DI MASSIMILIANO GALLO
Gentilissimo Marinelli, nel 2012, il 29 febbraio, sul Napolista scrissi un articolo che titolammo così: “E allora se devo sognare io sogno lo stadio a Bagnoli”. Con sommario: “Poi mi sveglio e scommetto quello che volete sull’opzione che nulla accadrà, che tra cinque anni il nostro grande Napoli starà ancora giocando in un San Paolo fatiscente”.
Ovviamente fummo facili profeti. Per la serie ci piace vincere facile. Anche allora, nel 2012, si parlava di stadio. Per cui io sarei anche d’accordo con lei. Lo ero allora. Ma era il 2012. E dal 2012 al 2024 non mi pare di aver ascoltato una parola in merito (ossia lo stadio Bagnoli) da parte di De Laurentiis. Solo lo sciocchezzaio che ben conosciamo. Un presidente visionario (e lui certamente lo è stato in tanti ambiti) in dodici anni avrebbe lavorato per l’ipotesi Bagnoli. Si sarebbe informato politicamente. Avrebbe commissionato un progetto. In poche parole, avrebbe lavorato all’idea. Che è atteggiamento ben diverso dal rilasciare dall’oggi al domani un paio di interviste tv in cui dichiara che porterà i tifosi via mare allo stadio.
A noi è parso che al Calcio Napoli non sapessero (e non volessero sapere) dell’esistenza di un piano regolatore, di una variante urbanistica, di una decennale discussione che precedette l’approvazione del piano Bagnoli. Come se a Napoli nulla fosse accaduto prima dell’arrivo di De Laurentiis. Così, come l’ha presentata lui, può essere considerata solo una boutade. Purtroppo. Boutade che noi abbiamo subito trattato come tale, sottolineando che almeno in questo modo avrebbe potuto accelerare l’iter della concessione per il Maradona (e ci pare che i fatti stiano seguendo questa traiettoria).
Sono sempre i fatti, le azioni, che descrivono chi siamo. Le parole se le porta via il vento. E i fatti dicono che dal 2012 al 2024 De Laurentiis all’idea Bagnoli non ha dedicato neanche un’ora. Non è un caso che dopo vent’anni di presidenza, il Napoli sia ancora senza stadio né centro sportivo. Probabilmente non erano priorità della società.