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Lino Banfi racconta della sua amicizia col Papa: «Gli sto simpatico. Ci vediamo e ridiamo tanto» (Corsera)

«Gli ho chiesto una foto e quando si è alzato dalla sedia: “Tolga quel bastone però, non le serve, siamo due raghezzi noi”. E così ci siamo scattati quella foto noi due soli, a braccetto».

Lino Banfi racconta della sua amicizia col Papa: «Gli sto simpatico. Ci vediamo e ridiamo tanto» (Corsera)
Roma 05/07/2016 - Presentazione dei palinsesti RAI per l'autunno 2016 / foto Insidefoto/Image nella foto: Lino Banfi-Giulio Scarpati ONLY ITALY

Lino Banfi racconta al Corriere della Sera dell’amicizia che si è instaurata col Papa

«Glielo dico sempre, a papa Francesco. “Santità, quando lei sta un po’ incavoleto, mi faccia chiamare, che ci penso io”. Mi ha preso in parola. Da un anno la nostra amicizia si è consolidata, il Santo Padre mi ha fatto capire che gli sto simpatico. Ci vediamo più spesso e ridiamo tanto. “Quando vieni tu, è più sereno”, mi hanno confermato. Ho la faccia tosta io, scherzando gli ricordo che abbiamo la stessa età, ma che sono più vecchio di sei mesi e quindi mi deve rispettare come anziano»

Di che parlate quando siete insieme?

«Dei nostri affetti. Lui mi racconta di quando era piccolo in Argentina, io della mia famiglia umile e dei tempi della guerra».

I suoi film li ha visti?

«Pochi. Ma gli piace tanto Il commissario Lo Gatto, del 1986, diretto da Dino Risi. Che comincia proprio con un delitto in Vaticano. Io, che interpreto il commissario, vengo convocato da papa Giovanni Paolo II che mi dice: “Mi raccomando, deve trovare il colpevole”, con la voce di Fabio Fazio. E io rispondo: “Certo Santità. A proposito, lei l’altra sera dov’era?”. Per aver osato chiedere un alibi al Papa, il commisserio viene spedito all’isola di Favignana».

Ormai siete in confidenza.

«Due mesi fa, quando ci siamo incontrati l’ultima volta, mi sono buttato: “Santità, lei dice che siamo amici. E allora mi permetto di chiederle un favore. Vorrebbe fare una foto insieme a me?”. E quando si è alzato dalla sedia, ho osato ancora: “Tolga quel bastone però, non le serve, siamo due raghezzi noi”. E così ci siamo scattati quella foto noi due soli, a braccetto».

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