«Ero al Napoli, successe nel 2014, presi una botta in allenamento. Per fortuna no giocai, in aereo mi sentii male. Dopo un mesi ripresi»

Maggio: «Io come Ndicka. Ebbi paura di morire, domenica in tv ho pensato al peggio». L’ex calciatore del Napoli lo rivela al Corriere della sera in un’intervista con Monica Scozzafava. Gli fu diagnosticato uno pneumotorace.
«È stato il momento più brutto della mia vita, ho avuto paura di morire».
Maggio ha un ricordo molto vivo di ciò che successe nel 2014, quando gli fu diagnosticato uno pneumotorace. Aveva 32 anni.
«Prima di capire cosa mi stesse succedendo — racconta — ho pensato al peggio. In quei momenti lì, il dolore al petto è forte e ti manca il respiro. La mia esperienza è comunque diversa da quella di Ndicka, lui stava giocando, si son fermati e tempestivamente ha avuto tutti i soccorsi del caso, sinceramente guardando in tv ho pensato al peggio, per fortuna l’infarto è stato scongiurato ed è in ripresa. Gli faccio gli auguri, guarirà completamente e tornerà più forte di prima».
Si riprese in un mese.
Anche lui — come sembra sia successo al giocatore della Roma — aveva preso un colpo.
Maggio ricorda quella trasferta di Europa League
«Sì, successe in allenamento prima della sfida di Europa League contro il Porto. Una botta e un dolore abbastanza forte, mi sottoposero a una risonanza e non c’era nulla. Il dolore persisteva anche se non era continuo e dunque non dava troppa preoccupazione». Per fortuna, Maggio non giocò quella partita pur essendo aggregato ai compagni per la trasferta («mi vengono i brividi se penso a cosa sarebbe potuto accadere») e al ritorno in aereo verso Napoli, lo staff medico del club decise per il trasferimento in ospedale.
«Non respiravo, la sensazione è di soffocamento — ricorda l’ex calciatore — una specie di pugnalata al petto. La diagnosi fu chiara, il recupero totale durò un mesetto. Ma se ripenso a quel viaggio in aereo e a quello che poteva capitarmi mi sento una persona fortunata. Sono qui e sto benissimo, come immagino anche Ndicka tra qualche giorno».