Alla Stampa: «Il tennis era più veloce tre quattro anni fa, ora le palline sono molto più lente. Non sorrido perché sono concentrato»
Daniil Medvedev, tennista russo che si appresta a giocare il Roland Garros, ha rilasciato un’intervista alla Stampa. Ultimamente è considerato la vittima preferita di Sinner. Agli Australian Open aveva sopreso il campione italiano nei primi due set.
Il tennis è diventato velocissimo: troppo, per prevedere cambi di tattica?
«Lo era tre o quattro anni fa, ora le palle sono molto più lente. A Miami contro Sinner ho cercato di fare qualcosa di diverso: non ha funzionato, ma non so se ci riproverò o se cambierò del tutto, e comunque anche Jannik ha cambiato qualcosa. Il tennis resta uno sport fatto di tattica e di psicologia».
Medvedev: «Alle Olimpiadi rappresento ci posso, con o senza bandiera»
Il tema delle Olimpiadi. La Russia è stata sanzionata per via dell’invasione in Ucraina. Gli atleti russi gareggeranno a Parigi con la bandiera neutrale. Il pensiero di Medvedev.
Le Olimpiadi si giocheranno al Roland Garros: ci ha fatto un pensiero?
«Per me le Olimpiadi sono molto importanti. Prima di Tokyo pensavo che fosse un torneo come gli altri, lì ho capito che era speciale. E quando ho perso nei quarti mi sono arrabbiato molto più del solito».
A Parigi gli atleti russi non potranno rappresentare il loro paese…
«A Tokyo mi sono detto che se avessi avuto un’altra occasione, non me la sarei fatta scappare: rappresentando chi avrei potuto, con o senza bandiera».
Che accoglienza si aspetta?
«Come sempre non hai mai idea se il pubblico sarà a tuo favore o contro, se gli avversari giocheranno bene o no, come reagiranno i social. Mi aspetto solo cose belle, ma so che potrebbe non essere così».
Non potrà partecipare alla cerimonia di inaugurazione: è un’ingiustizia?
«Gareggiamo sotto una bandiera neutrale, forse è normale. Ci sono cose ingiuste nella vita, per non parlare della politica! Anche quando perdi è ingiusto ricevere migliaia di messaggi dagli haters. Io so adattarmi bene, cerco di vivere al meglio e di rendere felici le persone che mi circondano».
Infine una battuta sulla fama di essere “il cattivo” del circuito. Come se lo spiega Medvedev:
«Sul campo sono estremamente concentrato, non sorrido neanche se vinco un punto, perché mi basta poco per perdere la concentrazione. Ma credo che chi sa di tennis e sente le mie interviste inizi ad apprezzarmi. Più famoso diventi, più la gente ti ama o ti odia. Io cerco di essere me stesso e non cambierò per fare piacere a nessuno».