In conferenza: «Fino a Empoli non avevo mai visto la mancanza di voglia di vincere. L’ho fatto presente ai ragazzi che non voglio chiudere il campionato così»
Calzona ritrova la parola prima di Napoli-Roma. Oggi alle 13 la conferenza stampa dell’allenatore del Napoli in vista della partita casalinga contro la Roma, in programma sabato alle ore 18. Il Napoli deve ritornare alla vittoria dopo la sconfitta contro l’Empoli. Quello con la squadra di De Rossi è uno scontro diretto per l’Europa.
Non è una conferenza stampa prepartita. Però questo non vuol dire che non si possano fare delle conferenza stampa prima della partita. Una conferenza stampa di mid-term. Calzona voleva parlare con i giornalisti.
Le parole di Calzona
Cinque partite alla fine. Momento della stagione complicato. L’ambiente è pesante, immaginiamo le sollecitazioni. In questi giorni la percezioni che ci possa essere la reazione del gruppo?
«Finora avevamo creato sempre tanto, subendo, ma il risultato di Empoli ci ha detto abbiamo avuto anche problemi offensivi, l’ho fatto presente ai ragazzi che erano molto abbattuti, ma abbiamo il dovere di lavorare sul campo e cercare di migliorare e finire il campionato nel miglior modo, lo dobbiamo alla città. Gli allenamenti sono andati bene, siamo partiti sottotono ma era prevedibile, siamo cresciuti, oggi ho visto che è tornato anche l’entusiasmo giusto. Dobbiamo prenderci le responsabilità, sono qui per questo, per primo devo prendermela, poi loro vanno in campo e spero che venga fuori l’orgoglio, giochiamo contro una squadra con un’ottima condizione, sta facendo benissimo, hanno vinto anche ieri e mi aspetto una grande gara per motivazioni ed orgoglio»
L’obiettivo in queste ultime partite?
«Abbiamo buttato via delle occasioni. In questo momento non siamo in grado di fare progetti e dobbiamo pensare di partita in partita. Il nostro futuro ora dipende anche dagli avversari. Ho chiesto ai ragazzi di pensare solo alla Roma e poi vediamo cosa viene fuori».
Per essere soddisfatto che Napoli deve essere domenica?
«Voglio vedere la prestazione. Quando siamo in fase di possesso e quando non lo siamo. Voglio vedere giocatori che rincorrono gli avversari con rabbia. Questa qualità ci è mancata ultimamente. Con la prestazione vengono anche i risultati, voglio vedere carattere, voglia di vincere la partita».
Il ritiro può aiutare?
«No due giorni di ritiro sono dovuti. Abbiamo bisogno di stare insieme più tempo possibile. Scelta concordata con la società perché a volte anche stando lontano dalla famiglia può andar bene rendersi conto che in questo momento stiamo mancando. Solamente uno stare insieme, non è punitivo. Deve essere produttivo».
Perché la difesa ha problemi sulle pale alte?
«Non è un problema di palle alte, ma di difesa della porta. Noi abbiamo preso gol con palle rasoterra messe dietro. Abbiamo preso gol perché in area di rigore c’era un uno contro uno. Ci manca la voglia di non prender gol. Sui tifosi non posso dire nulla. Sono sempre presenti, è inutile chiedere di sostenerci. Dobbiamo spingerli noi a sostenerci».
Con l’Europa League o la Conference sarebbe ugualmente soddisfatto?
«Si sbaglia a fare il paragone con il Napoli dell’anno scorso. Bisogna fare il paragone con il Napoli di quest’anno. Abbiamo migliorato i dati con il possesso palla. Ci sono tanti numeri che lo dimostrano in nostro possesso. Io mi baso molto sui numeri che sono negativi per la fase difensiva. Chiaro che io a fine anno giudico il mio lavoro da quando sono arrivato e non la posso confrontare con l’anno scorso. Paragono la mia gestione e capirò se potevo far di più e non avrò problemi a dirlo».
Cosa è successo in questi mesi al Napoli?
«Questa squadra ha dei problemi, l’ha detto anche il presidente. C’è qualcosa che non è andata per il verso giusto. Mi aspettavo di incontrare meno problemi, dopo due giorni mi sono reso conto che erano più ampi di quello che avevo visto».
Qualcuno deve prendersi le responsabilità?
«Tutti. I giocatori non possono non sentirsi responsabili. Io le scelte le faccio in base a quello che vedo in settimana, sento che ci sono giocatori sacrificati, ma a parte tre, Mazzocchi, Dendoncker e Natan il resto ha avuto spazio, più di quanto pensiamo, quindi devono sentirsi responsabili e lo spazio per mettersi in mostra l’hanno avuto. . Non è possibile che i calciatori non devono sentire la responsabilità della situazione del momento, la società mi è stata vicina. Il presidente anche, non ha mai inciso negativamente. Si interessa tutti i giorni. Con me è carino, educato e rispettoso. Mi chiede molte cose ma credo sia la normalità per il capo di un’azienda sapere come vanno le cose. Anche nello spogliatoio devono sentirsi responsabili, a Castel Volturno tutti devono sentirsi responsabili».
Si parla del futuro del Napoli. Questo ha creato confusione?
«No, perché siamo professionisti. Ci pagano anche bene per fare questo mestiere. Ci sono anche lati negativi e dobbiamo convivere con il momento di difficoltà. Normale che il mio lavoro venga in discussione, la stessa cosa vale per i calciatori. Se uno non rende, chiaro che la società poi prende dei provvedimenti. Bisogna accettare che si parli negativamente di noi».
Calzona ha parlato di mancanza di voglia di vincere e di non prendere gol. I giocatori sono demotivati?
«A Empoli era mancanza di voglia di vincere. Non abbiamo tirato in porta. Mi ha sorpreso perché è stata la prima volta. Con il Frosinone abbiamo creato tantissimo. Mentre nelle altre partite è mancata la voglia di non prendere gol. Si tratta di attenzione e di voglia, di andare al di là dal discorso tattico. Non vedo questa rincorsa in più per rimediare a un errore di un compagno. Non pensavo ci fossero problemi fino a questo punto. Un’annata travagliata non vuol dire che dobbiamo finire il campionato con questo andazzo. Io non ci sto».
Come mai la squadra non riesce a pressare alta?
«Facciamo fatica a rimetterci a posto e metterci sotto palla. Ci sta di sbagliare un passaggio, ma il primo pensiero è mettersi sotto palla il più velocemente possibile. Poi io chiedo di difendere in avanti, ci sono momenti della partita in cui si può fare densità a 70-80 metri dalla nostra porta. Per qualche minuto siamo rimasti in 10 e la squadra ha percepito il pericolo e ha fatto un’ottima densità. In 11 contro 11 non percepiamo il pericolo. Non ho una risposta a questa cosa, però abbiamo notato che quando siamo uno in meno abbiamo la percezione del pericolo e facciamo le cose giuste».
Sulla Roma:
«La gestione di De Rossi è importante, segnano tantissimo. Hanno fisicità, hanno fatto più gol su palle inattive. Ci sono tante cose di cui preoccuparsi. Se noi facciamo una partita da Napoli anche noi abbiamo le nostre armi. Loro verticalizzano molto centralmente, noi dobbiamo evitarlo. Chiaro che la Roma è in salute. Hanno obiettivi importanti perché sono avanti nelle coppe. Indipendente dall’avversario dobbiamo ritrovarci noi. Dobbiamo uscire da questa situazione che non piace a nessuno, nemmeno ai giocatori».