È un segnale che dopo la strigliata dei senatori e di Calzona negli spogliatoi la squadra abbia subito reagito
È apparso evidente ieri contro il Monza la differenza tra il Napoli che ha giocato il primo tempo e quello sceso in campo nella ripresa quando la squadra nel giro di 10 minuti ha ribaltato il risultato tornando a giocare come sa e come faceva l’anno scorso. Il Corriere dello Sport oggi ha commentato questo cambio di rotta
“Lui è il Napoli: due volti, due anime, uno scudetto. Che all’improvviso riemerge dalla nebbia, tra nuvole di depressione che stonano con il sole della primavera di Monza e ricorda ai signori in azzurro che fino al 26 maggio sono loro i campioni d’Italia”
La strigliata di Di Lorenzo, Anguissa e Calzona
Le difficoltà ci sono state, ma basta alibi
“E che in campo ci sono tutti quelli che hanno cavalcato scugnizzi e imprendibili verso la gloria. E che d’accordo, Kim è al Bayern con i suoi problemi, ma Osi, Kvara, Zielinski, Anguissa, Di Lorenzo, Politano e gli altri sono tutti qua. Contestati dal popolo, definiti «mercenari senza attributi» e poi strigliati a dovere proprio dal capitano, da Frank e da Calzona tra il primo e il secondo tempo. Perché va bene tutto, ma ora basta. E così dopo 45 minuti a balbettare tra gli sberleffi della gente, le infilate di Zerbin e Colpani e le crisi di identità accentuate dall’aggressività del Monza, accade qualcosa: una magia”.
Dopo la strigliata il Napoli ha cambiato rotta
“È un segnale. Che poi, dopo la strigliata dei senatori e di Calzona negli spogliatoi, diventa reazione: entra Politano e la catena con Anguissa e Di Lorenzo macina tutto e tutti; Osimhen vola insieme con la fiducia. Il Napoli è rabbioso, furioso, implacabile: il pallone corre veloce, il gioco si apre in ampiezza e va in verticale con qualità, e il Monza, con Bondo per Akpa-Akpro e Ciurria per Zerbin, perde sostanza in mezzo e velocità in ripartenza. I capolavori di Politano e Zielinski riassumono il concetto: serviva solo coraggio, bastava crederci e ricordarsi.