Ora il presidente aspetta (e spera) i 130 milioni della clausola. Al Khelaifi è tornato e potrebbe essere il Psg il futuro del nigeriano
Osimhen: De Laurentiis rifiutò i 150 milioni del Psg, voleva un duecentino. Lo scrive il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini.
Un centravanti super, sul podio degli interpreti del ruolo, che Al-Khelaifi ha già provato ad acquistare un anno fa, la famosa estate del tormentone, ma Adl voleva: «Un duecentino». Disse così. Il Psg non aveva intenzione di andare oltre un certo limite, comunque decisamente alto. Ben oltre i 100: dicono 150. Poi, fu la volta degli arabi. Poi, fu Napoli.
Il Psg è tornato.
Tornato sulle tracce di Osimhen, con prepotenza: in Inghilterra e anche in Nigeria si parla pure di Chelsea, United e Arsenal, ma Parigi svetta come la Torre Eiffel. Regge il confronto con tutti. Non si arrenderà. Ma sa anche che Adl aspetta i 130 milioni della clausola. Sarà un’epoca di mercato molto calda.
Cosa scrive L’Equipe di Osimhen
L’Equipe ha analizzato la classifica dei calciatori più pagati nei vari campionati europei. In Serie A il più pagato è ovviamente Osimhen. L’attaccante del Napoli però si godrà ancora per poco la prima posizione tra i calciatori più pagati in Italia. Questa estate quasi certamente andrà via, anche perché, secondo l’Equipe, il Napoli non può permettersi per più di un anno di pagare così tanto il nigeriano.
Il nuovo contratto recita che ad Osimhen spettano 10 milioni netti all’anno:
“Victor Osimhen è il nuovo calciatore più pagato d’Italia ma solo per pochi mesi visto che verrà ceduto quest’estate come annunciato da Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. L’attaccante nigeriano (25 anni) ha prolungato il suo contratto per una stagione, fino al 2026, quasi raddoppiando il suo stipendio e scalando una decina di posizioni in una classifica che ormai domina ampiamente. Emolumenti che il suo club può permettersi solo per una stagione e una sorta di bonus mascherato per i 26 gol realizzati nello Scudetto lo scorso anno. La firma è stata apposta prima del 31 dicembre, il giorno prima della scomparsa del “decreto crescita” introdotto nel 2019 per rilanciare l’economia italiana.
Si trattava di un regime fiscale favorevole ai cittadini stranieri che venivano a stabilirsi in Italia o ai rimpatriati che se ne erano andati da almeno due anni. Già limitato da due anni alle persone con un reddito annuo superiore a 1 milione di euro, questo sconto fiscale del 50% sugli stipendi netti scomparirà. La sospensione di questo provvedimento ha suscitato scalpore nella Lega Serie A che ha scritto una lettera al governo per avvertire delle conseguenze negative della sua abrogazione sulla competitività dei club italiani rispetto ai vicini europei“.