Al “Messaggero”: «Sono molto diversa da prima. Per anni sono stata in una bolla. Molestie? Ho avuto un problema simile a quello di cui si parla spesso oggi»

L’ex pallavolista Piccinini ha rilasciato un’intervista al “Messaggero“, dopo la sua eliminazione a Pechino Express, programma in onda su Sky.
Com’è questa seconda parte della sua vita?
«Molto diversa da prima. Per anni sono stata in una bolla, dove amavo quello che facevo. Oggi con molta più esperienza cerco di godermi la vita: viaggiare, stare con la famiglia e gli amici, fare ciò che gli impegni sportivi per anni mi hanno impedito di fare».
Manca l’adrenalina della gara?
«Si. A un certo livello si vivono emozioni forti che nella vita di ogni giorno si fatica a ritrovare».
Una famosa per le schiacciate sotto rete nella vita normale come si regola?
«Fuori campo ho sempre tolto la mano, quasi sempre».
Cosa ha scoperto di sé da quando non è più una giocatrice in attività?
«Sono sempre stata determinata e alla ricerca della perfezione, ora ho capito che per vivere meglio devo essere più morbida».
Che donna è?
«Solare, positiva e forte. Ho imparato tanto dalle cadute».
Le peggiore?
«Non mi piace parlarne. Ci sono stati momenti difficili che ho superato grazie a chi mi vuol bene».
E’ mai stata molestata?
«Sì, ho avuto un problema importante simile a quello di cui spesso si parla oggi».
Sta parlando di una relazione tossica?
«Diciamo di sì».
Recente?
«Una storia di qualche anno fa. Lasciamo stare però».
Piccinini: «Ho sbagliato a non giocare in Paesi come la Turchia, avrei guadagnato di più»
Cosa deve ancora recuperare?
«La spensieratezza. La ragazzina che c’era in me si è dovuta mettere da parte e ogni tanto oggi, anche se ho 45 anni, esce fuori. Non si nasconde più».
Non si nascose neanche quando fece il calendario di Men’s Health nel 2004 e la copertina di Playboy nel 2011: oggi poserebbe ancora nuda?
«Assolutamente no. Quelle foto si fanno da giovani e io le ho fatte proprio per fissare quei momenti e divertirmi»
Per farli guadagnò quanto serve per acquistare una casa, un’auto o un bel vestito?
«Al massimo un motorino».
L’errore più grande che ha fatto qual è stato?
«Non andare a giocare in Turchia, Russia e Azerbaigian: avrei guadagnato dieci volte più di quello che prendevo in Italia».