Lopetegui, se messo nelle condizioni giuste, è capace di lavorare con più moduli. Il futuro di Pioli è appeso all’Europa League
Pioli sempre più lontano dal Milan, il club ha incontrato Lopetegui. Lo scrive il Corriere dello Sport con Chiara Zucchelli. Pioli sembra sempre più lontano dal Milan, soprattutto in caso di eliminazione dalla Roma in Europa League.
Scrive il Corsport:
Il nome è quello di Julen Lopetegui. Non sono solo parole, c’è qualcosa di concreto: il Milan ha incontrato un paio di volte l’allenatore spagnolo e anche se sul tavolo, per ora, non c’è una proposta vera e propria è chiaro che si tratti di qualcosa di più di una semplice indiscrezione.
I primi a parlare di un interesse per Lopetegui sono stati i cronisti di “Relevo”: era febbraio. Sono passati due mesi e non solo il nome è ancora caldo ma ci sono stati, appunto, anche un paio di incontri esplorativi.
Lopetegui, se messo nelle condizioni giuste, è capace di lavorare con più moduli: parte dalla difesa a quattro, non stravolge le squadre e ha una buona capacità di far fruttare il materiale umano e tecnico a sua disposizione. Basterà a convincere il Milan e a garantirgli quella che a 58 anni potrebbe essere l’ultima grande opportunità della carriera?
Lopetegui al Guardian disse: «Il calcio d’élite è droga forte» (nel 2022)
Bellissima intervista di Lopetegui, allenatore del Siviglia, al Guardian. Intervista di Syd Lowe. Lopetegui racconta che suo padre era un campione di sollevamento pietre, che un promoter legato ad Al Capone voleva farlo diventare pugile dei pesi massimi. Suo fratello era un giocatore di pelota professionista. «Sono la pecora nera della famiglia, volevo fare il calciatore o il giornalista di calcio».
Rakitic ha detto di lui: “Quando torna a casa, sono sicuro che spiega la tattica a sua moglie e sua figlia”.
Lopetegui protesta:
«Se parliamo di calcio, è perché me lo chiedono. Ma poi aggiunge, ridendo: “Sono fortunato che per ora la mia famiglia mi accetti così come sono”. Intenso è la parola giusta per un uomo che termina le partite esausto come i suoi giocatori».
Allenare mi prende molto. Devi imparare a convivere con quella malattia; se non muori. Devi superare il più grande ostacolo, che è essere in grado di attirare la pressione e toglierla ai tuoi giocatori. La passione non è governata dall’età; ti adatti, migliori ogni giorno, cambi. Questo è ciò che ti permette di andare avanti. Il calcio d’élite è droga forte. La mia passione è sempre stata quella di allenare ad alto livello.
Di Lopetegui si ricorda ovviamente quando, ai Mondiali del 2018, fu licenziato dalla Spagna per aver già firmato col Real Madrid. Fu licenziato in tronco dal presidente della federazione Rubiales.
Per me è una questione superata. Tutto poteva essere gestito meglio. (…) Ma è un capitolo chiuso.
La migliore vendetta, dicono, è vivere bene.
“Ma sarei un uomo mediocre se fossi motivato dal voler dimostrare che le persone si sbagliano. La motivazione è dentro di te. Non affronti il giorno pensando: “Due anni fa…”. È la passione a spingerti. Questa è la buona energia; l’altro tipo di energia, onestamente, non mi piace. (…) C’è qualcosa di magico nel calcio: ogni giorno succede qualcosa che non ti aspettavi. Entro ogni mattina e dico: “Cos’è successo oggi? Perché c’è sempre qualcosa”.