A Repubblica l’allenatore di Marcell che domani torna in pista. «Abbiamo apportato un grande cambiamento nell’allenamento con i pesi»
Marcell Jacobs tempo fa è volato in America da Rana Reider per risolvere i problemi fisici. Ha lavorato per mesi per ritrovare equilibrio tra prestazione e solidità fisica. Domani l’italiano ritornerà in gara per il meeting East Coast Realys di Jacksonville. Repubblica riporta le parole di Rana Reider sul lavoro fatto con Jacobs.
Reider: «Ora Jacobs corre veloce»
Le parole di Rana Reider:
“«Abbiamo avuto a che fare con due o tre infortuni, ma abbiamo superato questo problema»: a raccontare cosa è successo a Jacksonville, all’Hodges Stadium nel cuore della University of North Florida, è lo stesso Rana Reider. «Abbiamo voluto capire a fondo perché persistessero alcune lesioni di Jacobs. Il mio piano era semplicemente costruire un diverso tono muscolare, quindi il volume dei carichi è cresciuto. Abbiamo apportato un grande cambiamento nell’allenamento con i pesi. Abbiamo impiegato molto tempo con una macchina che si chiama Sprint 1080 (misura potenza, forza, velocità e accelerazione attraverso un cavo legato al bacino dell’atleta, ndr). L’abbiamo fatto per costruire un corpo più flessibile, e poi lentamente farlo diventare più veloce, forte, potente per vari giorni consecutivi. L’obiettivo principale era assicurarsi che Jacobs fosse in buona salute per partecipare al Mondiale delle staffette alle Bahamas, il 4 e 5 maggio. Ora lui sta correndo veloce. Il monitoraggio sta andando bene. Dopo Nassau saremo in Europa e ripartiremo»“.
Il ritorno in Italia per preparare le Olimpiadi
Dopo il Mondiale alle Bahamas, Jacobs ritornerà in Italia. Con Reider andranno ad allenarsi a Rieti dal 16 maggio.
“Jacobs lavorerà con le telecamere addosso. Ci sarà una troupe di Netflix per girare una serie sugli uomini più veloci del mondo. Per Marcell la rincorsa al tempo migliore per Parigi avverrà senza l’ossessione del cronometro: Rana Reider dissemina il campo di fotocellule, la sera studia i risultati. Ha scelto Rieti per l’altitudine, l’assenza di traffico, la dimensione di una comunità che consente agli atleti di spostarsi a piedi e non li minaccia con rischiose distrazioni. «Un sogno diventato realtà» lo chiama Reider. Dalla Florida a Parigi, l’operazione Jacobs ripartirà da qui“.