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Totò è un marchio registrato, ristoranti e attività non potranno più usarlo (Messaggero)

La svolta arriva dalla famiglia De Curtis dopo ls scoperta della pizzeria di Torino “Alla casa di Totò” che voleva creare un brand col nome del principe

Totò è un marchio registrato, ristoranti e attività non potranno più usarlo (Messaggero)
Il mitico ragionier Casoria, “La banda degli onesti”

Il nome e l’immagine di Totò non potranno più essere utilizzati indiscriminatamente. La decisione arriva dagli eredi del principe che hanno pensato sia arrivato il momento di  mettere ordine, di regolamentare l’utilizzo dell’immagine del principe poeta.

«È una questione di rispetto per mio nonno – dice la nipote Elena De Curtis al Messaggero – Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine»

Nei mesi scorsi dunque in diverse città di Italia, dopo le lettere di diffida dello studio legale della famiglia De Curtis, si assiste al cambio di insegna, via il nome di Totò, via ‘A Livella, per far posto ad altri nomi più o meno fantasiosi, spesso con richiami a Napoli

Una volta che la famiglia De Curtis viene a conoscenza dell’utilizzo del nome da parte della pizzeria di Torino “Alla casa di Totò”, nel febbraio 2023, sospende tutte le attività finalizzate “alla creazione – si legge nell’ordinanza – di un brand e di un format di ristoranti e pizzerie richiamanti il nome e l’immagine di Totò, a fronte dell’accertata esistenza sul territorio nazionale di svariate attività che utilizzavano illecitamente la pseudonimo e l’immagine di Antonio De Curtis”.

“Nei mesi scorsi le comunicazioni si sono intensificate, probabilmente a seguito dell’ordinanza cautelare del giugno 2023 con la quale il Tribunale di Torino ha ribadito alcuni principi in tema di utilizzo del nome e dell’immagine altrui, concedendo l’inibitoria che avevano richiesto gli eredi. Nello specifico gli eredi chiedono che non si utilizzi il nome e l’immagine dell’artista per fini commerciali e pubblicitari, quindi deve essere cancellato ogni riferimento all’artista nei segni distintivi dei locali: dai siti web ai cartoni per l’asporto, dai menu ai biglietti da visita e scontrini”.

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