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A Bagnoli servirebbe la visione illuminata di Antonio Cederna

POSTA NAPOLISTA – L’unica decisione sensata sarebbe un grande parco urbano ma la classe dirigente che la città esprime è da tempo debole e poco credibile

A Bagnoli servirebbe la visione illuminata di Antonio Cederna
Una veduta dell'ex stabilimento industriale siderurgico ILVA Italsider nel quartiere Bagnoli, vicino Napoli. (Salvatore Laporta / KontroLab) A view of former industrial factory steel-plant area ILVA Italsider in the district Bagnoli, near Naples.

Caro direttore, seguo il suo giornale da diverso tempo condividendo (quasi) sempre le sue posizioni su squadra, città e Presidente. Da architetto, napoletano ma romano di adozione, seguo con estremo interesse il dibattito sulla possibilità di uno stadio a Bagnoli, che il suo giornale giustamente segue e racconta. Nel merito sono curioso di sapere cosa pensa lei della mia opinione su Bagnoli.

Io credo che la classe dirigente che la città esprime sia da tempo poco credibile e debole per avere invece la straordinaria forza di portare avanti un progetto complessivo e sostenibile che l’area di Bagnoli richiederebbe. In sostanza credo che l’unico modo per preservare la straordinarietà di un’area vuota, direttamente affacciata sulle meraviglie che il nostro golfo riesce ad offrire, sostanzialmente inedificata in un contesto invece densamente popolato sia, paradossalmente, continuare a non fare assolutamente nulla, nulla, tantomeno uno stadio, aspettando che arrivino tempi migliori nei quali si possa finalmente prendere l’unica decisione in fondo sensata: restituire sotto forma di grande parco urbano sul mare tutta l’area. In fondo è stata la stessa trafila di quello straordinario parco urbano, il più grande d’Europa, che è oggi l’Appia antica a Roma, figlio della ostinata ed illuminata visione di Antonio Cederna.

Un cordiale e caro saluto,
Mario Augusti,
napoletano, appassionato, architetto. 

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