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Allan aveva chiuso col Psg ma la trattativa saltò perché il Napoli chiese 120 milioni (è nella sentenza)

Il brasiliano aveva chiesto il risarcimento danni al club per aver fatto saltare la trattativa ma la richiesta è stata respinta

Allan aveva chiuso col Psg ma la trattativa saltò perché il Napoli chiese 120 milioni (è nella sentenza)

Allan aveva chiuso col Psg ma la trattativa saltò perché il Napoli chiese 120 milioni (è nella sentenza).

Ecco cosa c’è scritto nella sentenza:

Il convenuto (Allan, ndr) chiedeva, inoltre, la condanna della controparte al risarcimento del danno all’immagine, per averlo esposto alla pubblica disapprovazione dopo l’episodio del 5/11/2019 e per aver cagionato l’interruzione delle trattative intraprese con la squadra francese del Paris Saint Germain, con cui il calciatore aveva raggiunto un accordo di massima a seguito della proposta pervenutagli della stipulazione di un contratto della durata da gennaio 2019 al 30/6/2024 per il compenso di € 6.000.000 netti a stagione, trattativa interrotta dal club transalpino a causa delle eccessive pretese del Napoli, che ammontavano ad € 120.000.000. L’Allan concludeva, dunque, come in epigrafe, chiedendo, altresì, la condanna della controparte ex art. 96 c.p.c..

LA SERATA DELL’AMMUTINAMENTO (LA CAUSA VINTA DA ALLAN)

martedì 5/11/2019 si era disputata la gara di Uefa Champions League tra il Napoli e il Fußballclub Red Bull Salzburg e, al termine dell’incontro, alla presenza, nello spogliatoio, di tutta la squadra, dell’allenatore Carlo Ancelotti, del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, del vice direttore Sportivo Giuseppe Pompilio e il Responsabile Area Comunicazione Nicola Lombardo, i calciatori, in persona del capitano, Lorenzo Insigne, ricevute le informazioni di carattere logistico per raggiungere la sede del Ritiro, avevano comunicato il rifiuto dell’intera rosa di pernottare, nei giorni successivi, presso il Golden Tulip Resort Marina di Castello di Castelvolturno, manifestando la volontà di rientrare presso le rispettive abitazioni fino a venerdì 8/11/2019. Vi era stata, quindi, un’accesa discussione, nel corso della quale il Cristiano Giuntoli e Carlo Ancelotti avevano inutilmente invitato i calciatori a rivedere la propria posizione e a rispettare la prescrizione impartita dalla società;

– che, durante la discussione di cui sopra, il vicepresidente del Napoli, Edoardo De Laurentiis, aveva intimato ai calciatori di rispettare la direttiva dell’attrice, riferendo che la società aveva previsto lo stanziamento di premi in denaro in caso di successive vittorie, ma, in quel frangente, il convenuto si era avventato contro il Edoardo De Laurentiis inveendo nei suoi confronti, con fare minaccioso, e pronunciando espressioni violente e volgari, cercando persino lo scontro fisico con il vicepresidente del club, desistendo solo grazie al pronto intervento di Cristiano Giuntoli e tale condotta aveva indotto anche i calciatori rimasti indecisi ad assumere condotte contrarie alle decisioni della società;

 

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