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Ancelotti: «In Italia l’unico fuoriclasse è Donnarumma. Se fosse con me Leao, lo picchierei tutti i giorni» 

A Repubblica: «Il calcio è più semplice che complicato. Quello che manca in Italia è negli stadi, nell’ambiente, c’è abbastanza da svecchiare»

Ancelotti: «In Italia l’unico fuoriclasse è Donnarumma. Se fosse con me Leao, lo picchierei tutti i giorni» 
Madrid 08/05/2024 - Champions League / Real Madrid-Bayern Monaco / foto Imago/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti ONLY ITALY

Repubblica intervista Carlo Ancelotti. Il tecnico italiano si prepara alla finale di Champions League con il suo Real Madrid. Di fronte si troverà il Borussia Dortmund, in caso di vittoria si tratterebbe della 15 Champions nella storia dei Blancos. Con Repubblica, Ancelotti parla anche delle condizioni del calcio italiano.

Ancelotti: «Il calcio è complicato e semplice, però più semplice»

Com’è il “Futbol”, Carlo?
«Complicado y sencillo. Il calcio è complicato e semplice, però più semplice. Basta avere pasiòn e non complicarlo, appunto, con l’obsesión».

Quella, se la trasmetti ai calciatori, un guaio.
«L’ossessione è una malattia e io per fortuna non sono ossessionato: ho ancora tanta passione».

L’importante ?
«L’actitud, l’atteggiamento giusto. L’ho appena spiegato in conferenza stampa. Secondo me bisogna innanzitutto disfrutar, sapersi godere il privilegio di un lavoro che è anche un gioco. E rimuovere lo stress».

Sul l’Italia, Ancelotti dice:
«Per l’Italia, a livello di risultati, sta tornando in alto nelle coppe. Tre finaliste l’anno scorso, con l’Inter a un passo dalla Champions. Quest’anno l’Atalanta ha vinto l’Europa League e la Fiorentina può provarci in Conference».

Primi nel ranking Uefa, per l’ultima Champions vinta del 2010 con l’Inter e la penultima del 2007
col suo Milan.
«Quello che manca, per me, è negli stadi. E nell’ambiente. Insomma, c’è abbastanza da svecchiare».

E a livello tecnico?
«Non vedo fuoriclasse, a parte Donnarumma in porta. Sto parlando di una generazione simile a quella di Pirlo, Totti, Del Piero. Serve ancora un po’ di tempo».

Che cosa pensa del nuovo Milan, che ha lasciato andare via Maldini dirigente?
«Seguo da lontano la squadra, con affetto. Da lì è tornato qui un Brahim Diaz straordinario. Il Milan ha un grande talento come Leao. Lui croce e delizia? Da picchiare, a volte. Se fosse con me, lo picchierei tutti i giorni».

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