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Ancelotti nuovo testimonial Inps: il pensionato più vincente dell’umanità

Vince un’altra Liga. I tifosi andrebbero silenziati, fanno solo danni. De Laurentiis lo esonerò per Gattuso (meriterebbe una targa)

Ancelotti nuovo testimonial Inps: il pensionato più vincente dell’umanità
Real Madrid's Italian coach Carlo Ancelotti looks on ahead the UEFA Champions League semi-final first leg football match between FC Bayern Munich and Real Madrid CF on April 30, 2024 in Munich, southern Germany. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

Ancelotti nuovo testimonial Inps: il pensionato più vincente dell’umanità

Al centralino di Valdebebas, cittadella del Real Madrid, l’altra mattina è arrivata una telefonata insolita: “Buongiorno qui è l’Inps, l’istituto di previdenza sociale italiana, cerchiamo il signor Carlo Ancelotti. Il presidente Fava vorrebbe parlargli”. L’Inps ha pensato al signor Carlo come testimonial per la terza età. È il pensionato più vincente della storia dell’umanità. Da questa sera ha aggiunto un altro trofeo: la sua seconda Liga. È il titolo numero 42. Ne ha vinti 14 da calciatore e 28 da allenatore (tra cui quattro Champions, unico nella storia del calcio). Quando arrivò a Napoli, dopo i 91 punti di Sarri, il corpaccione della tifoseria (con un quoziente intellettivo al livello della temperatura di Stoccolma a febbraio) insorse. Era venuto a prendersi la pensione e a sistemare il figlio. Così dicevano. Lo sappiamo, sono cose dette e ridette su questi schermi. Ma è sempre bene ribadirle. Così come vale la pena rimarcare che De Laurentiis sarà certamente e giustamente ricordato per lo storico scudetto ma anche perché ha segnato un momento inarrivabile nella storia del football, che meriterebbe una targa: “all’uomo che esonerò Ancelotti per sostituirlo con Gattuso”.

Ancelotti e il non ruolo che ha ritagliato a Bellingham

Carletto veleggia sereno, come sempre. Ha vinto il campionato con apparente nonchalance. Senza far pesare che ha giocato tutta la stagione senza Courtois, Militao e Alaba (e infortuni vari): tutti atterrati dalla rottura del crociato. Courtois è rientrato solo oggi, contro il Cadice (ed è stato anche decisivo con una parata sullo 0-0; è poi finita 3-0); Militao da qualche partita, Alaba non ancora. A inizio stagione tutti il favorito era il Barcellona che oggi ha consegnato la Liga perdendo 4-2 col Girona. Senza Benzema il Madrid era un’incognita. Nessuno sottolinea il capolavoro compiuto con Bellingham: Ancelotti gli ha ritagliato un non ruolo, tuttocampista d’attacco. A metà strada tra Gullit e Kakà. E l’inglese ha segnato come mai nella sua carriera. Non osiamo immaginare cosa ne sarebbe di lui se finisse nelle mani di uno di quegli allenatori che ti danno indicazioni pure su come andare in bagno.

A Madrid festeggiano. Gli Ancelotti pure. Con moderazione (forse) ma festeggiano. Al Bayern ci penseranno da lunedì. I pensionati devono fare una cosa alla volta.

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