Negli scontri sarebbero coinvolti anche ultras dell’Eintracht di Francoforte, legati ai tifosi dell’Atalanta da uno storico gemellaggio.
Si accende la sfida di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta. Nel pomeriggio si sono verificati degli scontri tra gli ultras di entrambe le squadre nel tratto toscano dell’A1, in provincia di Arezzo.
Scontri Coppa Italia
Il primo incidente è avvenuto presso l’area di servizio Arno Ovest, vicino a Firenze, dove un pullman trasportante tifosi juventini era fermo. Qui è giunto un bus carico di sostenitori dell’Atalanta. Tra insulti reciproci, la situazione non è degenerata. Il secondo episodio è avvenuto all’area di sosta San Giovanni, ad Arezzo, dove si sono incontrati ultras delle due squadre. Oltre agli insulti, sono stati lanciati sassi e fumogeni. Gli agenti della Digos sono intervenuti prontamente e, sebbene si siano verificati alcuni rallentamenti del traffico, la situazione è stata rapidamente riportata alla normalità.
In base a quanto appreso, nel contesto del secondo episodio, le auto e i minivan dei tifosi dell’Atalanta si sono incrociati in un’area di parcheggio con tifosi bianconeri provenienti da Milano. Ne sarebbe nata una scazzottata, con lancio anche di oggetti, terminata all’arrivo della polizia. Alla vista della pattuglia, impegnata nei servizi di controllo, i sostenitori delle due squadre sono scappati lasciando per terra i segni degli scontri come bottiglie e lattine.
Negli scontri sarebbero coinvolti anche ultras dell’Eintracht di Francoforte, legati ai tifosi dell’Atalanta da uno storico gemellaggio. Nell’area di servizio Arno, la prima, la presenza delle forze dell’ordine ha invece impedito il contatto tra le due tifoserie
Non è la prima volta che l’A1 è teatro di scontri tra ultras
Nell’Italia degli anni 60, la Polizia li avrebbe arrestati tutti. Uno ad uno. Erano tempi, quelli, in cui in una delle prime scene di “Sapore di mare” i carabinieri di Forte dei Marmi portano via una donna in topless per oltraggio al pubblico pudore. «Son mica una delinquente – obietta lei – gli è la moda in tutto il mondo». La turista inglese interpretata da Karina Huff chiede a Christian De Sica perché arrestino una donna stesa al sole. La risposta è citazione del presente futuro: «Perché questo è un Paese di scemi».
L’Italia del 2023 è un posto che lascia sfogare i suoi cattivi ragazzi in autostrada. Gli concede 15 minuti di libertà sull’A1, nella domenica del rientro dalle vacanze di Natale. I famigerati “ultras” si fanno l’agguato in carreggiata, perché le forze dell’ordine se li aspettavano all’autogrill. Un quarto d’ora di mazzate, poi tutti in carovana, scortati allo stadio. Ora basta, dai, fate i bravi. Li fanno giocare ai soldatini. Li contengono in un recinto più o meno circoscritto, come al laser-tag. Tra di loro, nelle segretissime chat che puntualmente i giornali “svelano”, quasi si fanno i vicendevoli complimenti per l’astuzia della tattica, la preparazione della sassaiola, il coraggio nel non indietreggiare nonostante l’inferiorità numerica. Il web è zeppo di clip, di canali di messaggistica crittografata. Si darebbero il cinque, i ceffoni hanno quel valore metaforico lì a volte. Tutto il resto, per molta parte, è sovrastruttura concettuale. La chiamano, con un certo sprezzo del pericolo, “cultura”.