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Dal Pino: «Nel calcio italiano vince chi è più prepotente. Serie A più marginale con la SuperChampions»

Al Corsport: «hanno detto no a 1 miliardo e 700 milioni dei fondi e ne perdono 5. In Brasile vedono Mls e Saudi League»

Dal Pino: «Nel calcio italiano vince chi è più prepotente. Serie A più marginale con la SuperChampions»
Mg Roma 20/06/2021 - Euro 2020 / Italia-Galles / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Paolo Dal Pino

Paolo Dal Pino ex presidente della Lega Serie A, l’uomo che avrebbe voluto portare i fondi nel calcio italiano, intervistato da Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport.

«Ricevetti numerosi colpi bassi a livello personale, per non parlare delle insinuazioni da querela. In Lega vige la logica della distruzione anche del prossimo, non quella della costruzione… Il presidente risponde per legge con i propri beni personali. Quindi anche solo per lo spostamento di una partita c’è chi ti manda la lettera dell’avvocato minacciando azioni risarcitorie milionarie. A me queste cose fanno sorridere, ma ad alcuni favoriscono sudditanze nei confronti dei prepotenti».

Dal Pino: «L’occasione per diventare più solidi, più forti e con una visione imprenditoriale si è persa quando l’assemblea, in piena autonomia, non ha voluto aprire alla media company, ai fondi d’investimento e al cambio della governance».

Chi il responsabile o i responsabili del fallimento?
«Solo e soltanto una maggioranza colpevole che non esercita il proprio ruolo di guida. La serie A è una delle poche realtà che
conosco dove la minoranza detta l’agenda. Dove vince chi alza la voce e chi è più prepotente».

Per questo puntasti al cambiamento della governance.
Dal Pino: «Serviva e serve ancora una governance efficiente, professionale, in grado di controllare il proprio destino di impresa che vive di diritti tv. I media erano e restano le uniche soluzioni. Indipendentemente dai fondi. Auspico perciò che la Lega riprenda il percorso della media company e del cambio di governance. Più si ritarda questo processo e più la serie A perderà terreno rispetto agli altri tornei. Oggi è un campionato colpevolmente marginalizzato. E le cose peggioreranno con la SuperChampions. Era chiaro già allora che un torneo del genere avrebbe reso periferici i campionati nazionali e nulla è stato fatto per contrastare la bulimia di Uefa e Fifa. Grave errore, in tal senso, la demonizzazione dei fondi: avrebbero garantito 1 miliardo e 700 milioni a un sistema che ne perdeva e ne perde 5».

Garantire 5 anni di diritti a un media terzo significa accontentarsi della “stabilità verso il basso” a scapito del progetto imprenditoriale.
«Esattamente. MLS, Saudi Pro League e altri progetti dreneranno risorse. Sopravviveranno solo le Leghe che saranno virtuose nelle loro scelte. Con De Siervo, partendo dalla media company, avevamo cominciato a trattare con Apple per una app della serie A. Oggi accendo la tv e in Brasile vedo incredibilmente passare delle partite della Mls e della Saudi League. Messi e Ronaldo sono ovunque, anche i mercati del Middle East hanno perso interesse nel nostro torneo».

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