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De Laurentiis non sottovaluti il sindaco Manfredi: è il Keyser Söze della politica

SCRITTO A MAGGIO, È PIU’ VALIDO CHE MAI – Manfredi è uomo di potere, lo trascina nelle sabbie mobili e lì non c’è partita. Già ha perso su Bagnoli

De Laurentiis non sottovaluti il sindaco Manfredi: è il Keyser Söze della politica
Aurelio De Laurentiis con il sindaco Manfredi all’Assemblea pubblica “Coesione Sud” organizzata dall’Unione Industriali di Napoli. Jessica Lettieri /Kontrolab

Scritto a maggio, questo articolo è quantomai attuale dopo la risposta del sindaco Manfredi all’ennesima uscita di De Laurentiis sullo stadio. Stia attento il presidente, non commetta l’errore di sottovalutare il sindaco di Napoli. 

Ecco l’articolo scritto a maggio.

De Laurentiis ha impiegato settanta giorni per capire che lo stadio a Bagnoli se lo può far costruire solo con un plastico a casa sua, modello casa di Cogne nel salotto tv di Bruno Vespa. Era il 7 marzo quando partì lancia in resta con un paio di interviste tv sui tifosi che sarebbero arrivati via mare e scenari fantacalcistici. Era talmente infervorato il presidente che convinse qualche opinionista locale della fattibilità dell’operazione. Non staremmo qui a dire che se avesse chiamato, gli avremmo risparmiato settanta giorni di nulla. Da Roma qualcuno lo aveva messo su una cattiva strada, per dirla alla De Andrè. E lui, il signor Aurelio, che la politica proprio non riesce a capirla, aveva abboccato.

A De Laurentiis Manfredi serve per ottenere lo stadio

Proprio a proposito di politica, vorremmo dargli un consiglio non richiesto. Non sottovaluti il sindaco Manfredi. È l’esatto contrario di de Magistris. Manfredi non ama le polemiche politiche. È uomo da dietro le quinte. Tesse le sue trame. Osserva. Ascolta. Ricorda. Eccome se ricorda. È un uomo di potere. Vero. Che guarda sempre avanti. Oggi è sindaco di Napoli ma sta già pensando a dove sarà tra due o tre anni. Lei che è un uomo di cinema, avrà visto e rivisto “I soliti sospetti” (se ha visto non sappiamo quante volte “Apocalypto”, immaginiamo che un po’ di tempo lo avrà dedicato anche a “I soliti sospetti”). Ecco, Manfredi è Keyser Söze. Certo quando lo trascina sul ring, lo porta su un terreno in cui lui è a disagio. Ma poi, nelle sabbie mobili non c’è partita. E la politica in Italia è solo trame, sabbie mobili, appostamenti, pazienza, rapporti. Ah i rapporti. Tutte materie in cui, diciamolo presidente, lei è fondamentalmente inadeguato. Quindi se lo faccia amico. Ogni volta che lo attacca in pubblico, Manfredi registra, archivia, annota. A lei lo stadio serve, siamo onesti. Non lo costruirà mai in nessun luogo. Probabilmente nemmeno il centro sportivo. E senza strutture il suo Napoli vale ben poco. Si iscriva a un corso di democristianeria (non quella di Dossetti, attenzione; quella melliflua).

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