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Elkann: «Io e i miei fratelli vittime di violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre»

All’Avvenire: «La contesa va avanti da vent’anni, da quando tutta la mia famiglia per senso di responsabilità si è compattata intorno alla Fiat, portando avanti le volontà di mio nonno. L’unica a chiamarsi fuori è stata mia madre»

Elkann: «Io e i miei fratelli vittime di violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre»
Stellantis Italian Chairman John Elkann attends the presentation of the exhibition ìDrive Differentî at the ìMuseo Nazionale dell'Automobileî (The National Automobile Museum) in Turin on November 23, 2023. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

John Elkann, intervistato dall’Avvenire ha parlato del rapporto difficile con la madre e delle violenze psicologiche e fisiche che lui e i suoi fratelli hanno subito.

La sua famiglia sta affrontando lo scontro interno legato all’eredità contesa da sua madre, Margherita Agnelli. Al di là degli aspetti giudiziari, il mercato si chiede se l’assetto di controllo di tutta la galassia Exor sia a rischio.
«Con mio fratello e mia sorella abbiamo piena fiducia nella magistratura italiana. È una situazione che dura da vent’anni, da quando nel 2004, nel pieno della crisi di cui parlavamo prima, tutta la mia famiglia per senso di responsabilità si è compattata intorno alla Fiat, portando avanti le volontà di mio nonno. L’unica a chiamarsi fuori è stata mia madre. E invece di essere contenta, per la Fiat, per la sua famiglia, per la realizzazione del volere di suo padre, ha reagito nel modo peggiore».

Elkann: «Rapporto difficile con mia madre, per questo i nonni sono stati protettivi»

Ingegnere, a livello personale lei come vive questa fase?
«Con grande dolore, che ha radici lontane. Insieme ai miei fratelli Lapo e Ginevra fin da piccoli abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. Ed è questo che ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni».

Parliamo dei suoi figli: che rapporto ha? Troveranno anche loro degli stimoli per restare in Italia? È con questa generazione, in fondo, che il nostro Paese si gioca le sue ambizioni per il futuro.
«Siamo una famiglia molto unita dagli affetti e da una passione condivisa, per la Ferrari e per la Juventus. Guardando ai miei figli, ai nipoti e ai loro amici vedo giovani con tanta voglia di imparare e questo mi dà fiducia nel futuro».

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