Xabi Alonso non è Allegri, Gasp gli impartito una lezione di pallone. L’Atalanta schianta il Leverkusen (3-0) e vince l’Europa League. Tripletta di Lookman
Gasperini porta l’Atalanta in paradiso: Napoli ti aspetta
Già a Genova lo chiamavano Gasperson: un incrocio tra Gasperini e Ferguson. Un uomo che sa di calcio, che da anni lavora alla sua macchina perfetta. Monta, smonta, cambia, lima, correggi. All’Atalanta ha realizzato il suo capolavoro coronato con la conquista dell’Europa League. A Dublino ha vissuto la serata della vita. Tre a zero. Non c’è mai stata partita. Ha portato il Bayer Leverkusen allo sfinimento per asfissia. È la prima sconfitta stagionale per gli uomini di Xabi Alonso ma è una sconfitta che pesa moltissimo. Le partite non sono tutte uguali. E viene da sorridere al pensiero che la scorsa settimana quest’Atalanta era stata messa sotto dalla Juventus. E alla valanga di fango che si è abbattuta su Allegri. Il campo ha detto chiaro e tondo che Xabi Alonso non è Allegri. Non ancora perlomeno. Stasera Gasperini gli ha impartito una lezione di tattica, di intensità, di preparazione mentale. Da un lato c’era una squadra affamata, con gli occhi della tigre. Dall’altra una molle, che credeva di vincere per volontà divina. E i molli erano i tedeschi. Tanti calciatori meritano una menzione. Ma oltre a Lookman non possiamo non citare Ederson: ha giocato una partita straordinaria.
Gasperini è un allenatore vero. Che coniuga la ricerca alla concretezza. Non ha mai perso di vista il risultato. Ovviamente ha sempre provato a raggiungerlo a modo suo. Lookman è stato il protagonista assoluto della serata. Un’altra sua creatura. Tre gol. Il primo su dormita di Stanisic. Il secondo su splendida azione personale in un fazzoletto. E poi il terzo. Il Leverkusen quasi mai pervenuto. Il calcio non può mai essere solo tocchettini, geometrie. L’Atalanta ha morso le caviglie.
A Bergamo Gasperini ha trovato la società e l’ambiente ideali. Un club che non è affatto la favola provinciale raccontata. È il prodotto di una famiglia di imprenditori veri. Ricchi. Importanti. I Percassi sono una famiglie importante nell’imprenditoria italiana e hanno applicato al calcio le loro conoscenze industriali. L’Atalanta fattura, cresce e vince. Gasperini è bravissimo ma senza società non si va da nessuna parte.
Adesso potrebbe decidere di lasciare Bergamo per Napoli. Vedremo. Se lo farà, sarà perché desidera nuove sfide e forse in cuor suo è convinto che più di tanto lì non si possa raggiungere. Noi non lo crediamo. Anzi, crediamo che stia avvenendo una rivoluzione nelle gerarchie del calcio italiano, come Atalanta e Bologna insegnano. Rivoluzione senza sangue l’abbiamo definita. Le provinciali vincono, raggiungono risultati, ma non dichiarano apertamente di voler sovvertire la gerarchia del potere. Lo fanno in silenzio e con i fatti.
Noi Gasperini a Napoli ce lo auguriamo. Gasp è un allenatore bravissimo. Lo dimostra ininterrottamente da oltre dieci anni. E questa sera ha realizzato il capolavoro della vita. Se lo meritava.