L’agente di Di Lorenzo, è intervenuto a Tv Play, annunciando l’addio del capitano: «Non può esserci un capitano sfiduciato dalla sua società»
Mario Giuffredi, agente di Di Lorenzo, è intervenuto a Tv Play annunciando quello di cui avevamo già scritto la settimana scorsa, l’addio a fine stagione di Giovanni Di Lorenzo: «Di Lorenzo ha avuto un colloquio con Manna nei giorni scorsi, così come tutti i suoi compagni. Hanno parlato dell’annata che si sta chiudendo e delle prospettive della prossima stagione. Di Lorenzo ha espresso a Manna delle sensazioni circa una mancanza di fiducia da parte della società nei suoi confronti. A questa affermazione del capitano, Manna ha esternato la sua personale forte stima, ma c’è da parte del presidente De Laurentiis la volontà di vendere a fronte di un’offerta»
Qual è la reazione di Di Lorenzo?
«Ha avuto la conferma che la mancanza di fiducia nei suoi confronti era diventata realtà. A quel punto, preso atto del pensiero del presidente, ha spiegato al ds Manna che senza la necessaria fiducia ha voglia di andare via da Napoli. Non può esserci un capitano sfiduciato dalla sua società»
Esistono già interessamenti?
«Fino a oggi non avevamo mai pensato di andar via. Non avremmo mai pensato di lasciare Napoli: abbiamo firmato un contratto per rimanere a vita. È sempre stato questo il desiderio di Giovanni. Cambia tutto, però, se la società esprime questo pensiero. Dopo le indiscrezioni sono arrivate diverse chiamate di top club per Giovanni»
Esistono margini per ricucire con il probabile avvento di Antonio Conte?
«Noi la scelta l’abbiamo fatta dopo quello che ci è stato comunicato. È corretto chiudere un capitolo. Antonio Conte è l’unica medicina per curare questo Napoli. Da napoletano e tifoso del Napoli si può esser solo che felici di Conte: è un vincente, un sinonimo di garanzia per il progetto. Gli facciamo un grande in bocca al lupo. Vogliamo, però, andare avanti per la nostra strada, cercando un altro progetto che dia grande fiducia a Di Lorenzo»
Che ne pensa delle parole di De Laurentiis sui procuratori.
«Il presidente deve fare nomi e cognomi di quelli che ricattano: non può generalizzare. Perché ci sono tantissimi agenti che lavorano in modo etico e serio: come lui sa, vanno anche in soccorso dei club quando è necessario»