Il passaggio dell’Inter al fondo Oaktree è, per Abodi, la pistola fumante: la dimostrazione che il calcio italiano così com’è non è capace di autocontrollarsi
Si chiama commissione. Non agenzia, tantomeno authority, ma il concetto è chiaro: Abodi ha battuto il calcio. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto sportivo che vara la “commissione indipendente per il controllo economico-finanziario” sui club sportivi professionistici di calcio e basket. Lo ha annunciato lo stesso ministro dello Sport, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. La vicenda del passaggio dell’Inter al fondo Oaktree è, per Abodi, la pistola fumante: la dimostrazione che il sistema così com’è non è capace di autoregolarsi.
“Non c’è alcun pericolo per l’autonomia sport – ha detto – La commissione farà valutazioni oggettive, le federazioni prenderanno decisioni. Rischio di squadre italiane fuori dalle competizioni internazionali? Non ci sono norme in contrasto con l’autonomia dello sport. La norma prevede precisi criteri; la commissione consegnerà le sue valutazioni alle federazioni che poi prenderanno le loro determinazioni sulle iscrizioni ai campionati”.
La Commissione è l’ente terzo che dovrà certificare la regolarità della gestione economica e finanziaria delle società, di fatto togliendo questo potere alla Covisoc della federazione. Entro il 30 settembre di ogni anno, la Commissione presenterà una relazione al Parlamento e al presidente del Consiglio dei ministri, o all’Autorità politica delegata in materia di sport, sui risultati delle attività svolte nell’anno precedente e sull’andamento degli equilibri economico-finanziari delle società sportive professionistiche.
Sarà composta da un presidente e sei componenti, le cui nomine arriveranno con un altro decreto. Ci saranno il presidente dell’Inps e il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Il presidente e gli altri quattro invece saranno scelti tra magistrati contabili, professori universitari nelle materie economiche, giuridiche e finanziarie, avvocati o commercialisti. La durata del mandato è di sette anni e non c’è possibilità di conferma.