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Il tifoso dell’Arsenal infiltrato nella tribuna del Tottenham: “Applaudivo al coro “salta se odi l’Arsenal”»

Il racconto al Telegraph: «Nelle viscere del nemico che avrebbe potuto regalare la Premier ai Gunners. Con i calzini rossi».

Il tifoso dell’Arsenal infiltrato nella tribuna del Tottenham: “Applaudivo al coro “salta se odi l’Arsenal”»
2023 archivio Image Sport / Calcio / Totthenham / Ange Postecoglou / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Il Telegraph ha dato voce a un tifoso dell’Arsenal che ieri sera si è infiltrato tra i tifosi del Tottenham durante la partita con il Manchester City (0-2). Come è noto, gli stessi tifosi degli Spurs hanno tifato per il City per paura che l’Arsenal, acerrimi rivali, potesse vincere la Premier. Il racconto dell’infiltrato è un flusso di pensieri che fotografa bene lo stato d’animo dei tifosi del Tottenham.

L’infiltrato dell’Arsenal: «Guardo i miei calzini rossi che spuntano fuori e provo a nasconderli»

«Presto avrei tifato per i nostri acerrimi rivali», si rammarica subito. «Alla stazione di Tottenham Hale veniamo accolti dai primi gruppi di tifosi che imprecano contro i pendolari che si intromettono. Puzzano di rabbia. Guardo i miei calzini rossi che spuntano fuori e provo a nasconderli. Comincio a pentirmi della mia decisione; sia per i calzini che per il viaggio nelle viscere delle linee nemiche».

«Che cosa ci fa qui? Non posso fare a meno di pensare ad alta voce. Mi viene detto di stare zitto da chi è con me». Una volta dentro lo stadio, inizia lo spettacolo:

«Il primo canto recita: “Salta se odii l’Arsenal”. Mi alzo e addirittura applaudo, voglio solo mimetizzarmi. Partecipano anche i tifosi del City. Un tifoso degli Spurs qualche fila dietro di me grida: “Dai City!”. Questo tizio è così confuso. Il Tottenham sembra effettivamente giocare piuttosto bene. Questo mi confonde ancora di più. 30 minuti sul cronometro: perché ho indossato questi calzini? Tutti quelli che guardo vogliono uccidermi. Anche questo bambino di 8 anni mi guarda in modo strano. Mi muovo per far alzare un tifoso dal suo posto. Mi guarda profondamente negli occhi, mi mette una mano sulla spalla e dice… grazie, amico. Il tempo si ferma. Il mio cuore riparte».

All’intervallo arrivano le prime considerazioni sulla prestazione del Tottenham. «“Che ne pensi?” chiede qualcuno dietro di me al suo amico. “Non ne ho la più pallida idea”. “Sì, nemmeno io”. “Buon primo tempo, però”. “Sì, ma perché adesso, siamo stati una merda per tutta la stagione”. Così è andata. 85′ minuto: Son scappa ma il suo tiro viene parato. Abbasso la guardia e crollo con la testa tra le mani in pura frustrazione».

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