Retrocede il club oggi guidato da Carnevali legato da solida amicizia a Marotta. Ricordiamo l’ostruzionismo per Politano e il mitico Scansuolo
Il Sassuolo è in Serie B. Ufficialmente. Aritmeticamente. A spingerlo calcisticamente nel burrone è stato il Cagliari del leggendario Claudio Ranieri. Va in Serie B dopo undici anni di permanenza consecutiva in Serie A. Creatura di Giorgio Squinzi un imprenditore vero che nel ciclismo creò la corazzata Mapei. Che ha dato vita a un club giovane, duttile, che ha sfornato allenatori come Allegri, Di Francesco e De Zerbi. Con Di Francesco arrivarono addirittura sesti in Serie A e giocarono l’Europa League.
A gestire concretamente il Sassuolo è stato a lungo Giovanni Carnevali che fu chiamato nel 2013 da Squinzi.
Oggi salutiamo il Sassuolo in Serie B. Ne ricordiamo il ruolo ambiguo avuto in Serie A. Prestazioni che spesso hanno fatto discutere, soprattutto contro la Juventus che fu di Marotta: valsero al club il soprannome di Scansuolo (copyright Gianluigi Trapani) che bucò i social. Come ha destato sorpresa la recente sconfitta interna dell’Inter campione d’Italia contro il Sassuolo che non vinceva neanche contro le giovani marmotte. Noi tifosi del Napoli ricordiamo il tenace ostruzionismo nel mercato di gennaio per l’acquisto di Politano l’anno dei 91 punti di Sarri.
È stata lungo descritta come isola felice del calcio italiano. Quante volte è comparsa la parola miracolo associata al club neroverde.
In questa stagione hanno l’alibi Berardi. Senza il suo infortunio, probabilmente sarebbe andata diversamente. Ma tant’è. La vita, come tutti sappiamo, sa essere anche amara.
Ne scrivemmo per la prima volta il 22 dicembre 2023: è la volta buona che il Sassuolo va in Serie B?