Il presidente del Napoli aveva dichiarato: «Bisognerebbe eliminare i ricatti dei procuratori che sono la vera problematica del calcio per l’indebitamento».
L’Assoagenti ha deciso di rispondere alle dichiarazioni del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis in merito ai procuratori.
L’Assoagenti si difende da De Laurentiis: “Che denunci i responsabili dei ricatti”
“Dopo aver ascoltato, con imbarazzo, le dichiarazioni del presidente Aurelio De Laurentiis, in occasione della recente audizione in Senato, l’Aiacs (Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società) Assoagenti, in rappresentanza dei propri associati, invita il sig. De Laurentiis a denunciare gli autori responsabili dei “ ricatti dei procuratori che sono la vera problematica del sistema calcio per l’indebitamento” come lo stesso presidente ha dichiarato in pubblica udienza. L’Aiacs sosterrà il presidente in qualsivoglia denuncia avallata da elementi probatori certi. In mancanza di denunce o azioni conseguenziali si riterranno le parole del sig De Laurentiis altamente lesive della categoria degli agenti e pertanto passibili di azioni giudiziaria a tutela che l’Aiacs potrà intraprendere nei confronti dell’autore di dichiarazioni offensive e discriminatorie. Ricordiamo al sig. De Laurentiis, che gli agenti sportivi espletano una professione tutelata e protetta da disciplina statuale e pertanto controllata e garantita da una normativa altamente stringente e presa come riferimento dalla Fifa e da tutte le altre Federazioni calcistiche“.
Le dichiarazioni del presidente del Napoli in merito
Oggi il presidente del Napoli ha tenuto una lunga audizione al Senato dove ha evidenziato i problemi del calcio italiano:
«Bisognerebbe eliminare i ricatti dei procuratori che sono la vera problematica del sistema calcio per l’indebitamento. Fanno innalzare e lievitare i costi dei vari calciatori. Come si combattono? Allungando per legge la possibilità di fare contratti, da almeno di 8 anni in modo tale che dopo i primi due anni il procuratore non va da altri club per far salire il salario previsto inizialmente per quel calciatore. E non bisognerebbe dare poi la possibilità ai club di essere procuratori dei calciatori. Allora il problema si risolverebbe: non ci sarebbero situazioni illegali, di cui sentiamo parlare senza prove concrete, all’estero».