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Luca Barbareschi: «La fedeltà? Da single sono andato a letto con più mogli io…»

Al Corsera: «Dopo sospiravano: “Mi hai sedotto”. Mica tanto. Una volta feci scendere un’attrice famosissima dalla macchina e me ne andai»

Luca Barbareschi: «La fedeltà? Da single sono andato a letto con più mogli io…»

Il Corriere della Sera ha intervistato Luca Barbareschi, 67 anni, attore, regista, produttore, ex onorevole, protagonista di The Penitent, presentato a Venezia.

Si parte dai rimorsi e dagli errori.

Luca Barbareschi: «Non mi pento mai di nulla, sono responsabile delle mie azioni. Certo ho commesso tanti errori, come aver fatto soffrire le mie tre figlie ancora piccole, con la separazione dalla madre. Resta il rimorso, però non tornerei mai indietro. La vita ti mette davanti a scelte obbligatorie, alcune più difficili, che ti dilaniano, spesso è complessa e priva di logica. Per Lucrezia ho abbandonato la famiglia. Quando poi lei mi ha lasciato credevo di morire dal dolore. Invece con mia moglie Elena sono rinato, mi sono innamorato di nuovo e ho avuto altri due bambini».

Non ha altri rimorsi.

«Tutto ciò che ho fatto è stato con adulti consenzienti, culturalmente, sessualmente, professionalmente. Ci sono stati trionfi e disastri. Ormai mi fido soltanto della mia veggente di Torino».

Il dolore più grande è stato l’abbandono di sua mamma quando aveva solo 6 anni.

Luca Barbareschi: «Si era innamorata di un altro e prese con sé mia sorella. Spiritosa però, mi regalò Cent’anni di solitudine. Da allora in ogni libro cerco di capire cosa le sia passato per la testa per mollarmi così, io non potrei mai, i miei figli piccoli li bacio e li ribacio, non sopporterei l’idea di non rivederli».

«La fedeltà non esiste».

«Da single sono andato a letto con più mogli io… ma non era colpa mia. Dopo sospiravano: “Mi hai sedotto”. Mica tanto. E volevano pure un figlio da me. Ho detto no. Con Lucrezia fedele lo sono stato. E lo sono con Elena».

Eh. La scoprì che chattava con duecento donne.

«Ero solo da tre anni, mandavo messaggi ossessivi a tutte, una forma di imbecillità mentale».

Il modo peggiore con cui ha lasciato una donna.

«Stavo con un’attrice americana famosissima, bella come il sole. Mi ero rotto le scatole. Avevo una Jaguar cabrio. “Tesoro, ti spiace controllare se mi funzionano gli stop?”. Lei scese. “Sì, caro, si accendono”. Le lanciai la borsetta e ripartii lasciandola lì».

Al secondo posto?

«Milano, sei del mattino. Carico una modella. Volevo portarla a fare l’amore a Firenze. Non stava mai zitta, una lagna. Dopo aver girato mezza Italia l’ho riaccompagnata a casa senza farci niente»

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