A Radio Anch’io Sport il presidente del Coni ha ancora il coraggio di attaccare il governo che vuole istituire l’Authority per controllare i conti dei club
Il presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite di Radio Anch’io Sport, ha parlato dell’Inter e della possibile creazione di un’authority che governi i conti dei club.
Malagò: «L’Inter? Succede a chi va per i mari dei fondi e dei prestiti»
Sulla situazione societaria dei nerazzurri, Malagò ha dichiarato:
«Per il grande pubblico è paradossale, il tifoso si chiede ‘ma che sta succedendo?’. Si legge che ci sono serissimi problemi a rimborsare questo tipo di debito. Da una parte, per i tifosi dell’Inter cambia relativamente poco, passi da una proprietà a un’altra, paradossalmente più di garanzia perchè ha i capitali. Per chi va per certi mari, quelli dei prestiti e dei fondi, succede questo. Così un tifoso si ritrova dalla mattina alla sera solo perché c’è in piedi un’operazione di tipo finanziario. Sono i rischi di chi fa quei giochi».
Ciononostante, il presidente del Coni continua a criticare l’iniziatica del governo per il controllo dei conti dei club:
«All’inizio della scorsa settimana siamo andati dal ministro Abodi con le parti interessate, in questo caso calcio e basket, tracciando il percorso che si vuole portare avanti. Poi si è capito che il concetto di partenza, ovvero la costituzione di un’agenzia governativa, si era trasformato in un’authority, la cui definizione e regolamentazione non ci è stata riferita. Chi conosce l’argomento, sa che ha delle dinamiche di individuazione dei membri abbastanza complesse. Noi ci siamo permessi di fare solo una riflessione di buon senso. Se una trasmissione non funziona, non è che si elimina, magari si cambiano i conduttori. Bastava trovare delle dinamiche di individuazione e designazione delle persone e delle componenti di Covisoc [Commissione di Vigilanza sulle società calcistiche] e Comtec, sarebbe una strada più sbrigativa e altrettanto di garanzia e non di imposizione di radicale stravolgimento delle cose. Il governo ha un compito: deve legiferare, sono loro che fanno leggi. Sarebbe giusto però sentire prima chi conosce bene la materia, non calando tutto dall’alto».
E aggiunge:
«Le persone devono sapere che queste due strutture, Covisoc e Comtec, sono di fatto un notaio: certificano la risonanza magnetica dei conti di una società. Un notaio che dà il via libera a quelle che sono le dinamiche dell’iscrizione di una società. Non c’è nessuna possibilità di delega a chi gestisce questo tipo di azienda che possa migliorare lo stato dell’arte dei conti. Oltretutto quel notaio certifica anche elementi imprescindibili, i famosi parametri come l’indice di liquidità. Di conseguenza, con questa authority c’è la volontà di avere la certificazione da parte del governo che questi conti vengano visti meglio di come attualmente si vedono, ma non risolve il problema della logica di programmazione e di sviluppo del mondo del calcio. Oppure si lascia il fatto che i parametri sono in mano all’autonomia sportiva, sennò Fifa e Uefa staccano la spina».