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Michel: «Le mie soddisfazioni con il Girona: proporre un calcio offensivo e essere davanti all’Atletico in classifica»

A Marca: «L’obiettivo del Girona è sempre stato salvarci. Ora voglio continuare a migliorare come allenatore, guardando chi ha più esperienza di me».

Michel: «Le mie soddisfazioni con il Girona: proporre un calcio offensivo e essere davanti all’Atletico in classifica»
2023 archivio Image Sport / Calcio / Girona / Michel Sanchez / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Il tecnico del Girona Michel ha rilasciato una lunga intervista a Marca dopo la splendida stagione della sua squadra in Liga, arrivata al terzo posto. Inoltre, ha vinto come miglior tecnico dell’anno in Spagna.

L’intervista a Michel, tecnico del Girona

Quando la stagione è iniziata il 12 agosto, quali obiettivi avevi? Hai sperato in qualcosa di simile?

«No, quello che abbiamo realizzato è un sogno. Volevamo continuare a crescere. Gli obiettivi erano superarci rispetto gli ultimi anni. Conoscendo la difficoltà del campionato, salvarci era la sfida principale. Ora ho la sensazione che il club sia cresciuto molto, siamo un club che fa le cose per bene, ma abbiamo i piedi per terra. Se riusciamo a salvarci un altro anno sarà un altro passo avanti. Le persone avranno aspettative più alte, ma tutto ciò che viene dall’esterno non possiamo controllarlo. Il nostro percorso consiste nel dare stabilità al club e per questo dobbiamo restare in Liga e non retrocedere».

Cosa ti ha soddisfatto di più, finire terzo in classifica davanti all’Atlético Madrid, o giocare meglio di Real Madrid e Barcellona?

«Non voglio confronti; il Real Madrid di Ancelotti ha fatto un campionato incredibile, ha perso solo una partita. Anche il Barça di Xavi, con i suoi alti e bassi, ha avuto momenti molto buoni. Tutte le squadre hanno fatto un passo avanti e in quel passo avanti noi abbiamo rivendicato il calcio offensivo. Di questo sono stato soddisfatto, e anche stare davanti all’Atlético, che è un traguardo storico»

Hai vinto il premio come miglior allenatore della Liga…

«Sostengo il lavoro anche degli atri allenatori. È incredibile quello che sta facendo Ancelotti con il Real Madrid, o le difficoltà che ha attraversato Xavi, il Cholo Simeone ha mantenuto l’Atlético Madrid in Champions League per 11 anni, la stagione di Valverde con l’Athletic Bilbao è stata pazzesca. Gli allenatori vengono valutati solo un po’ la domenica. Vorrei rivendicare tutto il lavoro che fanno durante la settimana. Non so se sono il miglior allenatore del campionato, quello che so è che la mia squadra ha giocato molto bene e che abbiamo raggiunto qualcosa di storico».

Dei calciatori chi ti ha sorpreso maggiormente?

Michel: «Con Dovbyk abbiamo subito avuto la sensazione che sarebbe stato un giocatore importante per il nostro campionato. Savio ha sorpreso tutti. È il più grande talento che abbia mai allenato e gli auguro un futuro ai massimi livelli».

Qual è il tuo segreto per connetterti con i tifosi?

«Normalità, buon senso e apertura verso gli altri. Non ho paura di dire ciò che penso, credo nella spontaneità. Allo stesso tempo sono una persona che, umilmente, vuole continuare a crescere».

Quali allenatori ti hanno influenzato di più?

«Tutti quelli che mi hanno insegnato il mestiere mi hanno lasciato qualcosa. Prima Camacho, all’età di 17 anni… tremavo ogni volta che mi parlava. Ho avuto poi Zambrano, lo ringrazierò per tutta la vita. Fernando Vázquez, Pepe Mel… Tutti mi hanno influenzato in un modo o nell’altro. Ho avuto la fortuna di conoscere Julen Lopetegui quando ero ancora calciatore… continuo a chiedergli consigli e lui mi ha aiutato molto, anche Pep. Poi guardo gli altri del mio campionato per imparare: Ernesto Valverde, Iraola, Ancelotti e come ha pianificato le partite contro il City. Sono appassionato di calcio».

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