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Mourinho è il re dei licenziamenti. Dai suoi ultimi sei club ha ricevuto più di 80 milioni (Mundo Deportivo)

Lo Special One “ha incassato 80 milioni per non allenare, è qualcosa di indecente”. Le porte delle più grandi squadre d’Europa si stanno chiudendo anche per lui

Mourinho è il re dei licenziamenti. Dai suoi ultimi sei club ha ricevuto più di 80 milioni (Mundo Deportivo)
Db Torino 27/08/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

El Mundo Deportivo blasta Mourinho. In altri termini, distruggere la carriera recente del portoghese. Dopo aver fatto l’elenco dei suoi esoneri, scrive “ha incassato 80 milioni per non allenare“. Tanto lecito quanto indecente secondo il quotidiano catalano.

Giusto per essere precisi, El Mundo Deportivo ricorda quando José disse: «A me non può succedere la stessa cosa che è successa a Pellegrini , perché se lascio Madrid non allenerò il Málaga , andrò in una grande squadra in Inghilterra o in Italia. Non ho problemi a tornare ad allenare un grande club».

Mourinho è il re dei licenziamenti

Lo disse all’indirizzo di Manuel Pellegrini che dal Real Madrid passò al Màlaga. Ripensandoci oggi, “una provocazione inutile visto che le porte delle più grandi squadre d’Europa si stanno chiudendo“.

Lo Special One però “è ancora il re dei licenziamenti“. Considerati i contratti firmati e gli esoneri, “Mourinho ha incassato poco più di 80 milioni di euro. Una cifra che deriva dalla somma dei risarcimenti dei suoi ultimi sei club, esclusa l’Inter dove ha rispettato il contratto. Il Chelsea lo ha pagato 18 milioni la prima volta che lo ha licenziato e più di 8 milioni la seconda volta. Il Real Madrid ha dovuto pagargli 17 milioni in più per lasciarlo andare. Il record di addii è detenuto dal Manchester United: 19,6 milioni in più. Dal Tottenham ha grattato 15 milioni e, in questa stessa stagione, quando è stato cacciato dalla Roma ne ha presi altri tre“.

«Ho sbagliato a preferire la Roma al Portogallo»

L’ex tecnico della Roma José Mourinho è tornato a parlare dei giallorossi e il suo esonero a gennaio. Ha sottolineato la sua rabbia dopo essere stato cacciato proprio in seguito al suo rifiuto di sedere sulla panchina del Portogallo.

Al canale Ea Sports Korea ha dichiarato:

«Le due finali con la Roma sono state le più difficili da raggiungere. Forse anche l’Europa League con il Manchester United è stata molto difficile. Perché erano due squadre che quando sono arrivato erano in una situazione molto difficile. Alcuni allenatori sono magari più furbi e intelligenti e quindi scelgono l’incarico giusto con le condizioni ideali per arrivare al successo. Io ho bisogno di lavorare sempre, sentire che sto facendo qualcosa e sto aiutando i club. Mi piacciono le sfide, anche se a volte sono ingiuste perché non ci si può aspettare che io vinca trofei quando la mia squadra non è la più forte».

«È normale che accetterei il Portogallo. Ho avuto due volte la possibilità di andarci, ma non sono arrivate al momento giusto per me. Mi sono fatto prendere dalle emozioni quando non ho accettato l’ultima offerta, perché ho deciso di restare alla Roma e penso di aver fatto un errore. Perché ora il Portogallo ha una squadra fantastica, una delle migliori, tra le prime cinque. Lo sapevo, ma mi sentivo in grande connessione con la Roma, con i tifosi, quindi non ho voluto prendere quella decisione. Credo che se arriverà anche una terza occasione, accetterò. Sperando che la generazione che avrò sarà forte come questa».

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