Al Corsera racconta del Bagaglino: «Ad Andreotti chiedemmo del Quirinale, lui ci rispose: “la mia aspirazione è diventare Papa”»
Pingitore: «Jacqueline Kennedy ci chiese quattro biglietti per il Bagaglino»
Il Corriere della Sera intervista oggi Francesco Pingitore, creatore dello storico locale capitolino «Il Bagaglino». Il cabaret partì nel 1965 in una cantina, un sottoscala, in via della Campanella.
Lo spettacolo del debutto?
«“I tabù”. Pensavamo che sarebbero venuti a vederci quattro amici e, invece, tutta Roma! Ci chiamò persino l’ambasciata americana, per chiederci quattro posti per Jacqueline Kennedy, in visita nella Capitale».
Sul vostro palco, tanti i protagonisti: Oreste Lionello, Pino Caruso, Tony Cucchiara, Gabriella Ferri…
«Con il mio socio, non conoscevamo Gabriella. Quando la sentimmo cantare, rimanemmo a bocca aperta: la voce straordinaria, i suoi occhi splendidi e soprattutto una personalità eccezionale, nata per il palcoscenico. Quando cantò “er barcarolo va contro corente…”, ci fece venire i brividi per l’emozione».
Nel 1972 traslocate dal Bagaglino al Salone Margherita, a via Due Macelli, café-chantant della Belle Epoque. Quella volta che salì sul palco del Salone Margherita Giulio Andreotti?
«Troppo divertente… Ospitavamo spesso dei personaggi politici: sia reali, sia imitati da Oreste Lionello, Pippo Franco, Leo Gullotta. Avevamo fatto realizzare a grandezza naturale la riproduzione, in polistirolo, della Bocca della Verità, l’antico mascherone in marmo di Santa Maria in Cosmedin. Venne il vero Andreotti e, prima di fargli una domanda, gli dicemmo che doveva infilare la mano nella fatidica bocca, quindi rispondere la verità…».
Quale domanda e quale risposta?
«Gli chiedemmo: lei vorrebbe fare il Presidente della Repubblica? E lui rispose: la mia aspirazione è diventare Papa…».