“È un talento in cui Aurelio De Laurentiis e il resto della dirigenza ripongono la massima fiducia. È l’uomo del futuro”

Il mercato estivo del Napoli sarà movimentato soprattutto per l’attacco con Osimhen pronto a partire e Simeone in cerca di più spazio altrove. Alla fine a rimanere sarà Raspadori, quello che è sempre stato visto non adatto al ruolo di punta.
Lo scrive la “Gazzetta dello Sport“:
“L’ultimo a resistere potrebbe essere proprio colui che, dei tre attaccanti centrali, è stato ritenuto il meno adeguato a fare la prima punta. In un reparto avanzato che quasi certamente perderà sia Osimhen sia Simeone, l’unico a rimanere dovrebbe essere Giacomo Raspadori. Un talento in cui Aurelio De Laurentiis e il resto della dirigenza ripongono la massima fiducia, tanto da investirci 35 milioni di euro due anni fa, nonostante una presenza che raramente ha goduto di stabilità, per modalità di impiego e continuità. Si è sempre ispirato ad Aguero perché il modello di calciatore è simile, eppure soltanto Spalletti è riuscito a renderlo efficace in quella zona di campo. Una posizione occupata normalmente dal centravanti nigeriano, il cui rendimento è impareggiabile rispetto alle alternative“.
Raspadori sarebbe avvantaggiato se arrivasse Pioli
“L’uomo del futuro Giacomo Raspadori, 24 anni, in azione con la maglia del Napoli che l’attaccante veste da due stagioni. In totale ha realizzato 12 reti nelle 77 partite disputate con i partenopei nuovo progetto tecnico potrebbe avvantaggiarlo. Innanzitutto perché sarebbe difficile generare un contesto peggiore della stagione che sta per volgere al termine, con strategie sbagliate e tre allenatori differenti. E poi perché Stefano Pioli, che al momento è uno dei principali candidati per la panchina del Napoli, in passato ha spesso disposto il Milan col 4-2-3-1. Con questo assetto Raspadori giocherebbe da seconda punta ed è una variante che ha prodotto buoni risultati, anche se si è sempre trattata di una soluzione d’emergenza per rimettere una partita su binari favorevoli. Allo stesso modo, il gioco di Gasperini prevede uno o due attaccanti di supporto al centravanti, abili nella rifinitura e nella finalizzazione. Doti che a Jack senz’altro non mancano e che lo rendono con giusto motivo uno dei cardini attorno al quale costruire il Napoli che verrà“.