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Thiago Motta e la tesi di Coverciano: «perdere il pallone è un crimine»

«Il possesso palla non deve essere confuso con una sterile, e quindi inutile, serie di passaggi orizzontali». Cita Bielsa, Gasp ma anche Mourinho

Thiago Motta e la tesi di Coverciano: «perdere il pallone è un crimine»
Ci Napoli 11/05/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Bologna / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Thiago Motta

Thiago Motta e la tesi di Coverciano: «perdere il pallone è un crimine». Ne scrive Massimiliano Nerozzi per il Corriere di Torino

La sua tesi di Coverciano si chiama: «Il valore del pallone — Lo strumento del mestiere nel cuore del gioco».

Scrive Nerozzi:

Si parte da lì: «Perdere il pallone diventava una sorta di “crimine” calcistico, individuale e collettivo — scrive Thiago Motta — da riparare nel modo più deciso, sia per strada con gli amici facendo pesare il gioco personale, ma soprattutto in campo, in ambito agonistico, attraverso il gioco di squadra».

Le 28 pagine di Thiago Motta

Lo spiega in 28 pagine, tra analisi psicologica e tecnica. «Con il mio trasferimento al Barcellona — argomenta — gli elementi fondatori vennero ampliati, approfonditi e perfezionati, rinforzando la consapevolezza della centralità del pallone e della sua gestione, singolarmente e collettivamente, come espressione del gioco del calcio».

Paese che vai, usanza che trovi: «L’arrivo in Italia mi permise di arricchire, consolidandolo, il mio bagaglio tecnico e tattico, ma stavolta secondo differenti tipologie di filosofia calcistica. E non necessariamente focalizzate sull’oggetto/strumento pallone, bensì sull’occupazione alternativa degli spazi e la conseguente disposizione in campo anche in funzione degli avversari e delle rispettive dottrine di espressione calcistica».

È tempo di nuovi maestri, da Gasperini a Mourinho: «Se entrambi richiedevano il controllo del gioco attraverso la verticalizzazione della manovra, il metodo per ottenerlo era diametralmente opposto». Ovvero: José «prediligeva la verticalizzazione tra le linee»; Gasperson, «richiedeva una gestione più elaborata della verticalizzazione».

L’analisi tecnica parte dal Leeds United di Marcelo Bielsa: «Il possesso palla non deve essere confuso con una sterile, e quindi inutile, serie di passaggi orizzontali, ma deve essere propedeutico a una verticalizzazione più efficace e rapida possibile».

Quel che scrive The Athletic del Bologna di Thiago.

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