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A Sky il processo a Spalletti: «Dopo il fallimento di una grande manifestazione, chi è l’allenatore che è rimasto? Nessuno»

Capello: «Fare il ct è un altro mestiere. Devi mettere i giocatori nel posto giusto e non fare voli pindarici come ha fatto Spalletti»

A Sky il processo a Spalletti: «Dopo il fallimento di una grande manifestazione, chi è l’allenatore che è rimasto? Nessuno»
Italy's head coach Luciano Spalletti gestures during the UEFA Euro 2024 round of 16 football match between Switzerland and Italy at the Italy's head coach Luciano Spalletti Olympiastadion Berlin in Berlin on June 29, 2024. (Photo by Fabrice COFFRINI / AFP)

A Sky il processo a Spalletti: «Dopo il fallimento di una grande manifestazione, chi è l’allenatore che è rimasto? Nessuno»

Negli studi di Sky si commenta la disfatta dell’italia a questi europei di calcio, dopo l’ennesima sconfitta contro la Svizzera

Fabio Caressa: «Luciano ha detto “devo migliorare le mie conoscenze”, perché ha capito che il suo modo di essere allenatore che funziona benissimo sul lungo periodo, sul breve diventa un altro mestiere. E credo che se ne sia reso conto perché ha visto i giocatori un po’ confusi rispetto alle sollecitazioni che lui gli ha dato. Sul lungo periodo hai la possibilità di lavorare sulla squadra, sul breve no e noi sappiamo che questa è la differenza fondamentale tra una competizione come l’Europeo e una che dura una stagione»

Fabio Capello: «Fare il ct è un altro mestiere, non puoi pensare di poter costruire un tipo di gioco in così poco tempo. Se hai un blocco di una squadra può aiutare tantissimo e sarebbe fondamentale averlo, però devi cercare di mettere i giocatori migliori nelle posizioni migliori per loro e non cercare voli pindarici come secondo me abbiamo cercato in queste tre partite perché abbiamo cambiato tre volte il sistema di gioco. non si ottengono grandi risultati così. Ci vuole una linea, Spalletti ha ammesso di aver sbagliato, penso che abbia capito cosa deve fare. Per questo ora non parliamo di sostituire Spalletti»

Caressa puntualizza: «Però è importante prendere coscienza degli errori per riuscire a ripartire»

Condò: «Quello che mi ha deluso alla fine è stato il fatto che Spalletti ha puntato sull’aspetto emotivo, caratteriale e il risultato è che siamo andati quattro volte in svantaggio, anche con l’Albania. Questo vuol dire che la squadra entrava gravata da un peso. Invece di tentare la strada della leggerezza che fu decisiva nel 2021, è stata scelta la strada della pesantezza, è questo è stato un errore»

Si discute sulla questione dell’ambiente.

Capello senza peli sulla lingua su Spalletti

Marocchi: «Prendi Chiesa e lo metti al posto di Ndoye e la Svizzera vince 4-0. Però poi ci vogliono i giocatori guida, perché se l’allenatore ti mette in campo, l’allenatore deve fare le scelte e dare la linea di gioco, però poi se un calciatore trova delle difficoltà, se le deve risolvere. Noi abbiamo calciatori che non sanno farlo»

Beppe Bergomi: «Abbiamo portato Jorginho. Era stato scelto per questo»

Marocchi incalza: «Lui va bene per gestire la palla, quindi in campionato, qui c’è da gestire una competizione, devi andare veloce, devi renderti pericolo, devi essere verticale. Ci sta anche cambiarlo»

Caressa: «Dobbiamo dare nella stessa direzione? Perché le qualificazioni ai Mondiali sono domani. Non è che adesso abbiamo due stagioni di tempo per poter ricostruire la squadra»

Capello: «Gravina può dire delle cose politiche, ma non di tattica. Spalletti deve decidere di giocare in una certa maniera, senza pensare al suo calcio, ma in base ai calciatori che prende. A questa squadra è mancato il gioco»

Caressa chiude: «Domani è molto semplice quello che ci diranno nella conferenza stampa “dopo la notte di pensiero, Spalletti resta o Spalletti va via”. Quindi ci diranno e proseguiamo sulla stessa strada con idee diverse perché è necessario o se cambiamo di nuovo strada»

Marocchi: «Io posso accettare anche di non andare al prossimo Mondiale, però io mi rifiuto che un ct tra due anni o tre anni debba convocare Scamacca e Retegui senza avere alternative. Noi dobbiamo far giocare nelle nostre squadra almeno un puoi. di attaccanti italiani»

Fabio Caressa: «Dopo il fallimento di una grande manifestazione, chi è l’allenatore che è rimasto? Nessuno. Bisogna ringraziarlo, dargli atto che è venuto dopo che un allenatore se n’era andato nella notte d’agosto. Ma anche l’altra cosa bisogna dirla. Poi si può anche dire che magari non è un fallimento. Mai visto una partita così in diciotto anni che commento la Nazionale».

 

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