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Alla Nazionale manca leadership. Solo Calafiori attenua la nostalgia per Bonucci e Chiellini (CorSera)

C’è da sperare che a qualche giocatore venga voglia di ribalta, come Barella che ha l’età giusta per diventare un leader azzurro

Alla Nazionale manca leadership. Solo Calafiori attenua la nostalgia per Bonucci e Chiellini (CorSera)
Italy's head coach Luciano Spalletti celebrates with Italy's defender #05 Riccardo Calafiori (L) on the pitch after the UEFA Euro 2024 Group B football match between the Croatia and Italy at the Leipzig Stadium in Leipzig on June 24, 2024. (Photo by Christophe SIMON / AFP)

Alla Nazionale italiana manca leadership. Nel 2021 l’Italia poteva contare su Chiellini e Bonucci, quest’anno le cose sono più complicate. L’unico a mostrare lampi di carattere è Calafiori.

Il Corriere della Sera scrive:

“Non abbiamo, per ora, solo un evidente problema di gioco — detto più esplicitamente: giochiamo male — ma c’è, in questa Nazionale, anche una eclatante carenza di leadership.

Sono dati, spesso, collegati. I calciatori di grande personalità aiutano sul campo i propri allenatori. È accaduto con regolarità pure in azzurro. Il predecessore di Luciano Spalletti, Roberto Mancini, tre anni fa, oltre a cospicue botte di fortuna, ebbe la possibilità di contare su Bonucci e Chiellini, due anziani maestri della difesa, a un passo dalla pensione, e però ancora capaci di sprigionare straordinaria autorevolezza tra i compagni”. 

La Nazionale non ha un leader. Cosa aspetta Barella a farsi avanti?

Stavolta, purtroppo, siamo messi un po’ così. Ed è abbastanza clamoroso e preoccupante che, nelle tre partite finora disputate, i lampi di maggior carattere siano spesso arrivati — come nell’occasione del gol segnato alla Croazia — da quel magnifico esordiente di Calafiori, domani squalificato. Rincuora comunque sapere che nel calcio non esistono certezze assolute. E perciò, pur non potendo troppo sperare che, con appena tre giorni di allenamento, la manovra azzurra diventi di botto logica, fluida, intensa, è auspicabile che qualche calciatore venga colto da improvvisa voglia di autorevole ribalta. Come Barella, per dire. Barella ha l’età giusta, 27 anni, per diventare un leader azzurro. (…) E poi pure Pellegrini e Di Lorenzo. Sono i capitani di Roma e Napoli, sono abituati a gestire le pressioni di tifoserie importanti, esigenti, dentro stadi particolari, e dovrebbero sapere come si fa. Gigione Donnarumma sa, invece, come si para. È stato lui, di fatto, a portarci fin qui. Chiedergli di più, nonostante indossi la fascia da capitano, è forse troppo.

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