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Alonso: «Oggi il pilota non è più un eroe. Prima imparavi le piste camminandoci. Ora gli ingegneri ti dicono tutto»

Al Times: «È, in senso positivo, più facile per i piloti di questa generazione guidare le vetture di Formula 1»

Alonso: «Oggi il pilota non è più un eroe. Prima imparavi le piste camminandoci. Ora gli ingegneri ti dicono tutto»
Montreal (Canada) 18/06/2023 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Fernando Alonso ONLY ITALY

Fernando Alonso, 42 anni e 2 titoli mondiali in tasca, racconta al “Times” come si è evoluta la figura del pilota in Formula 1, dall’eroismo dei suoi primi anni di carriera, all’introduzione di sistemi tecnologici che facilitano la guida e la preparazione alle gare.

«Ricordo che quando sono arrivato in Formula 1 20 anni fa, l’ingegnere non era in grado di spiegarmi nulla della vettura. Erano i piloti a dover sapere come guidare la macchina».

Adesso è tutto diverso: «Non avevamo simulatori, quindi ogni pista su cui andavo dovevo impararla il giorno prima camminandoci. Adesso i piloti sono molto ben preparati, hanno 200-300 giri a disposizione sul circuito su cui correranno, quindi conoscono perfettamente ogni dosso, ogni curva, ogni cordolo. I team ora sono molto più sofisticati e possono dire al pilota come frenare in quella curva, come scaldare le gomme, come prepararsi per le qualifiche, come guidare in gara».

Un cambiamento certamente positivo, ma che per il pilota spagnolo toglie quel pizzico di epicità tipico della Fomula 1:

«È, in senso positivo, più facile per i piloti di questa generazione guidare le vetture di Formula 1. Mentre prima era più eroico. È una sensazione strana, non triste, ma ricordo che quando ho debuttato e ho partecipato ad un evento, ho visto del rispetto nei miei confronti ed ero uno di quegli eroi che guidavano queste auto super veloci. Adesso quando c’è un pilota giovane che debutta a 16 o 17 anni, sembra che sia più facile per tutti. Abbiamo perso un po’ di quello spirito eroico che avevamo prima».

Alonso: «Adesso che sono più vecchio sento la responsabilità di guidare il team»

Alonso racconta l’incertezza e il timore dell’approdo in F1: «Quando arrivi in ​​Formula 1, senti questa competitività nella squadra, nello sport, che è brutale, ma sei un po’ timido perché hai vent’anni e i tuoi compagni di squadra sono normalmente più grandi, hanno più esperienza».

Adesso che è un veterano, sente di avere un ruolo diverso all’interno del team: «Adesso sento il contrario, sono il più vecchio, sono quello con più esperienza e sento sulle mie spalle la responsabilità di guidare il team e cercare di aiutare non solo gli ingegneri, ma anche Lance (ndr Stroll, il suo compagno di squadra in Aston Martin). Farò parte della squadra per molti anni, anche quando non guiderò, e Lance guiderà questa squadra in futuro. Lo sosterrò sempre».

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