A El Mundo Deportivo: «Non avere la continuità che si vuole rende tutto difficile, ma ero preparato e ho lottato fino all’ultimo momento»
Dopo il prestito stagionale al Brighton, Ansu Fati torna a casa, nel suo Barcellona. Ad attenderlo Hansi Flick che ha preso il posto di Xavi. Il giovane talento non è riuscito a esplodere compiutamente sotto le direttive di De Zerbi e adesso vuole riprovarci nella capitale catalana. Nella sua intervista al Mundo Deportivo, il calciatore non nomina mai De Zerbi. I due non hanno avuto un buon feeling, complice anche i piccoli infortuni di Fati che lo hanno tenuto fuori dal campo parecchie volte.
Ansu Fati: «Non avere la continuità che si vuole rende tutto difficile»
Come ci si sente a tornare a casa?
«Mi sento molto bene. È stato un anno in cui ho imparato tante cose, ho provato un campionato molto impegnativo come la Premier League. È stato un piacere giocare per il Brighton, ma ora sono tornato al mio club e con la mia famiglia. La verità è che sono molto felice».
Cosa ti ha sorpreso di più della Premier League?
«È un campionato molto intenso, super impegnativo. Qualsiasi squadra può batterti in ogni partita. Ho imparato tante cose sia dai miei compagni che dalla società. Era la prima volta che lasciavo la Spagna ed è stata un’esperienza molto bella. Ho trovato la Premier molto interessante perché è una dei migliori campionati al mondo».
Cosa hai imparato Ansu Fati da questa esperienza?
«Giocare in un campionato come la Premier ti fa migliorare sotto tutti i punti di vista. È un campionato molto impegnativo e fisico, ho conosciuto nuove persone e con loro nuove modalità di lavoro».
Hai stretto amicizia nello spogliatoio del Brighton?
«Sono un ragazzo un po’ timido ma mi piace interagire con i miei compagni di classe. Ho instaurato un ottimo rapporto con loro e c’erano giorni in cui non ci allenavamo ma ci incontravamo comunque per fare attività o mangiare. È stata una bella esperienza».
Come stai adesso:
«In questo momento sono al 100%. Sto lavorando duro perché sento che si ha sempre margine di miglioramento. Trascorro molte ore in palestra. Ho avuto un piccolo infortunio e la gente continua a pensarci. L’anno scorso ho giocato tutta la stagione e non ho perso una partita. Non avere la continuità che si vuole rende tutto difficile, ma ero preparato e ho lottato fino all’ultimo momento».