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Azzurri fischiati e insultati dai tifosi, la contestazione è stata la coltellata finale (Gazzetta)

In quei lunghi secondi frustrazione, incredulità e delusione si sono mischiate nella testa degli azzurri, terrei in volto

Azzurri fischiati e insultati dai tifosi, la contestazione è stata la coltellata finale (Gazzetta)
Italy's goalkeeper #01 Gianluigi Donnarumma reacts at the end of the UEFA Euro 2024 round of 16 football match between Switzerland and Italy at the Olympiastadion Berlin in Berlin on June 29, 2024. (Photo by Ronny HARTMANN / AFP)

Azzurri fischiati e insultati dai tifosi, la contestazione è stata la coltellata finale. Il racconto è della Gazzetta dello Sport.

Ecco cosa scrive:

Un finale così Donnarumma e compagni non lo avevano immaginato neppure nei loro peggiori incubi. Dopo il novantesimo, quando sono andati a salutare i tifosi sotto il loro settore, sono stati fischiati, insultati e invitati a tornare subito negli spogliatoi. In quei lunghi secondi frustrazione, incredulità e delusione si sono mischiate nella testa degli azzurri, terrei in volto, quasi incapaci di rendersi conto di ciò che era successo sia durante l’incontro sia in quel momento.

Se la lezione sul campo è stata dolorosa, la contestazione della gente ha inferto al gruppo la “coltellata” finale.

Il racconto della contestazione agli azzurri

È stato in quel momento che Donnarumma, da capitano, ha chiamato a raccolta tutti e li ha invitati ad andare sotto il settore occupato dagli italiani. I compagni con passo lento lo hanno seguito, tutt’altro che desiderosi di farlo, ma consci che era una cosa giusta e doverosa. Soprattutto dopo una prestazione come quella offerta contro la Svizzera. Gigio è arrivato fino ai cartelloni pubblicitari, dietro la porta nella quale ha subito a inizio secondo tempo il 2-0 di Vargas, e poi li ha scavalcati quando è stato raggiunto da Barella e dagli altri. Qualche passo sulla pista d’atletica per avvicinarsi al settore quasi tutto occupato da maglie azzurre, poi i calciatori si sono fermati perché dagli spalti non “piovevano” applausi, ma fischi, parole tutt’altro che di sostegno e inviti ad allontanarsi. A tornare negli spogliatoi. Gli azzurri sono rimasti attoniti, increduli. Evidente l’espressione sulle facce di Barella, Cambiaso, Dimarco, Chiesa, Pellegrini, Zaccagni, Fagioli, Bastoni e Frattesi, insieme a Donnarumma i più vicini alle tribune. Sono stati secondi lunghissimi, nei quali i giocatori hanno accennato a un applauso e poi sono rimasti in silenzio, subendo le critiche. Poi si sono guardati e hanno deciso di rientrare negli spogliatoi, a testa bassa. Perché era inutile restare ulteriormente lì. 

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