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Boniek: «Se l’Italia ha fortuna all’inizio, poi sarà dura buttarla fuori. La Superlega esiste già»

Alla Gazzetta: «Si chiama Super Champions. Le cifre di Mbappé fanno paura, negli ultimi tre anni gli ingaggi sono cresciuti del 50%»

Boniek: «Se l’Italia ha fortuna all’inizio, poi sarà dura buttarla fuori. La Superlega esiste già»
Mg Bologna 19/06/2019 - Europeo Under 21 Italia 2019 / Italia-Polonia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Zbigniew Boniek

Zbigniew Boniek, per tutti Zibì, uno degli attaccanti più forti della storia del calcio. È stato anche c.t. della Polonia e presidente della Federcalcio polacca. Vivrà Euro2024 da vicepresidente dell’Uefa. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato.

Boniek: «La Francia non è favorita»

La Francia è la grande favorita dell’Europeo?
«No, per me è un Europeo aperto a sei-sette possibili vincitori: Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Italia, Portogallo, Croazia. Il Portogallo gioca benissimo. E come outsider vedo l’Austria, la Danimarca, la Svizzera. Sarà un Europeo fantastico».

L’Italia?
«Spalletti è una garanzia, gestisce l’Italia al meglio. Noto equilibri corretti. L’Italia deve avere un po’ di fortuna all’inizio. La mia esperienza mi suggerisce questo: se l’Italia imbocca la strada giusta, prende fiducia e diventa difficile buttarla fuori. Non avete la stella che brilla, ma è un problema diffuso, perché si fatica a far giocare i giovani. L’Italia non ha più Baggio o Totti, però sopperisce con l’unione e con la compattezza».

Si rivede in qualche giocatore attuale?
«Senza presunzione, no. Potrei giocare tranquillamente nel calcio di oggi, perché ero veloce e sapevo ricoprire più ruoli e funzioni. Ho fatto il centravanti, il trequartista, la punta esterna. Al Mondiale ’82, contro il Belgio, segnai una tripletta. Sono stato centrocampista e a volte anche difensore come libero».

Che cosa dice della Superlega?
«La Superlega esiste già e si chiama Super Champions, nella nuova versione a 36 squadre. E a differenza dell’ipotetica Superlega, l’Uefa divide gli introiti tra tutte le squadre che si qualificano per meriti sportivi e non per diritto divino. Io, se fossi un calciatore oggi, vorrei sempre vincere la Champions, una coppa che contiene la storia. La Superlega è un progetto portato avanti in maniera discutibile. La nuova Champions è nata da un lavoro di 5 anni, di Uefa e Eca».

Troppa fame di soldi?
«Vero. Tutti vogliono più denaro: i giocatori, gli agenti. Sono un grande fan di Mbappé, ma le cifre del suo trasferimento al Real fanno paura. Le fonti degli introiti rimangono diritti tv, marketing, merchandising e biglietteria, ma negli ultimi tre anni gli ingaggi sono aumentati del 50 per cento, troppo».

L’anno prossimo ci sarà il Mondiale per club:
«La Fifa ha creato il Mondiale club per aumentare gli introiti e per distribuire milioni alle società. Se i calciatori vogliono più denaro, devono giocare di più».

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