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Calcagno (Assocalciatori): «Il Mondiale per club aggiunto senza consultarci»

A Radio Anch’io: «Siamo arrivati a un punto in cui per massimizzare i ricavi rischiamo che il nostro prodotto alla lunga sia più scadente»

Calcagno (Assocalciatori): «Il Mondiale per club aggiunto senza consultarci»
Db Milano 03/10/2022 - conferenza stampa Gran Gala’ del Calcio Aic / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Umberto Calcagno

Il presidente dell’Assocalciatori Umberto Calcagno è intervenuto a Radio Anch’io Sport parlando dei problemi del Mondiale per Club.

Le dichiarazioni di Calcagno riportate dall’Ansa.

Con il Mondiale per club si rischia di estenuare i calciatori. «I top player dei club di vertice arriverebbero a giocare 85 partite nell’arco di una stagione».

«Lamentiamo il fatto che, unilateralmente e senza consultazioni, si sia aggiunta una competizione in un calendario già affollato. I primi studi della Fifpro (il sindacato internazionale dei calciatori, ndr) su quanto sia nocivo per la salute dei top player tutto questo insieme di partite risalgono al 2019 – ha sottolineato Calcagno – L’azione legale è una strategia condivisa con la World League, anche la Lega Serie A è con noi in questa battaglia. Siamo arrivati a un contesto in cui i top player potrebbero arrivare a 85 partite nel corso di una stagione, senza soluzione di continuità rispetto alla precedente».

Calcagno: «Si gioca di più e ci si allena di meno, così il prodotto diventa scadente»

Per Calcagno i calciatori giocano sempre di più e, paradossalmente, si allenano sempre meno:

«Chiediamo a questi ragazzi di giocare di più, ma per questo motivo si possono allenare pochissimo, se non quasi mai.
I calciatori con impegni back to back, ovvero con meno di cinque giorni di recupero da una partita all’altra, ormai svolgono solo allenamenti di scarico o di rifinitura. Siamo arrivati a un punto nel quale per massimizzare i ricavi rischiamo che il nostro prodotto alla lunga sia più scadente».

L’obiettivo della protesta è quello di: «sederci tutti quanti allo stesso tavolo. Ci sono anche accordi collettivi che prevedono periodi feriali e che oggi salterebbero – ha concluso Calcagno – L’aspetto positivo è che non è più solo una questione sindacale. Se la Fifa continuerà a rifiutare la possibilità di interloquire, andremo avanti. Non bisogna essere grandi esperti per capire che un ente regolatore che impone anche le date alle Nazionali e tutto ciò che viene organizzato nel mondo del calcio non può da solo inserire una nuova competizione nell’unico periodo di riposo rimasto per i calciatori».

Il Mondiale per club è a rischio, non c’è l’accordo economico tra Infantino e i top club

Il Mondiale per club del 2025 non è più così sicuro. La macchina organizzativa messa in piedi dalla Fifa e da Infantino (che la presiede) sta incontrando non pochi ostacoli e la manifestazione è seriamente a rischio. Ci sono concrete possibilità che la  prima edizione dell’evento tanto atteso slitti di due anni, cioè al 2027. Anche perché Infantino punta molto sull’evento e un flop potrebbe far perdere allure a una manifestazione che nei piani della Fifa dovrebbe diventare centrale nel calendario internazionale del football.

 

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