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Carla Bruni: «L’imitazione di Fiorello? Mi sento inconsistente, essere presa in giro è un onore»

A Oggi: «Ho le piccole nevrosi di tutte le persone che vivono in un certo comfort. Sono italiana, ho insegnato io a cucinare gli spaghetti all’Eliseo»

Carla Bruni: «L’imitazione di Fiorello? Mi sento inconsistente, essere presa in giro è un onore»
Cannes 18/05/2024 - Festival del Cinema di Cannes / foto Panoramic/Image nella foto: Carla Bruni ONLY ITALY

Carla Bruni: «L’imitazione di Fiorello? Mi sento inconsistente, essere presa in giro è un onore». È una delle frasi dell’intervista di Carla Bruna a Oggi, riportata ieri dal Corriere della Sera.

Carla o Carlà?

«Carla, sono italiana, io».

Italiana per nascita, diciamo.

«No, italiana, col passaporto. Ho anche votato».

Il test decisivo: nella carbonara si mette la panna? In Francia lo fanno sempre.

«Certo che no. Qui non sanno mica fare la pasta, all’Eliseo come cuocere gli spaghetti lo spiegavo io».

Mangia solo alla sera e poi tira avanti a tisane.

«Digerire mi affatica. E forse sì, ho paura di prendere peso. Non lo so, non ci penso tanto».

La sua giornata tipo?

«Dipende. Io appena sveglia non capisco niente, comincio a fiorire verso le sette di sera».

Carla Bruni e il trauma del vero padre

Fiorello ha detto che quando la imitava, «che volgarité», lei voleva denunciarlo.

Carla Bruni: «Ma non è vero, anzi l’ho ringraziato! Una volta pensammo pure di fare uno sketch insieme: dovevo aprirgli la porta, dire “ma che volgarrre”, e sbattergliela in faccia. Non c’è stato modo, peccato. Non mi dispiace affatto essere presa in giro, per una persona che si sente inconsistente è un onore».

Inconsistente?

«Un po’ lontana dalla realtà, ecco. Di fondo sono una solitaria: la solitudine, per me, è una cura».

È una donna inquieta?

Carla Bruni: «Ho le piccole nevrosi di tutte le persone che vivono in un certo comfort. E sono un po’ traumatizzata, questo sì».

Traumatizzata da cosa?

«Dalla nascita, immagino. Mia madre mi ha avuto da un uomo che non era quello che io credevo fosse mio padre, l’ho scoperto solo da adulta ma qualche segno deve averlo lasciato».

In un’intervista a Belve ha dichiarato di avere un problema con l’alcol. Nasce da qui?

«La dipendenza non è un perché, è un come. È un modo di vivere che parte da lontano, un gesto rassicurante. Prima dell’alcol c’era lo zucchero, da bambina bevevo 30 Coca Cola al giorno. Sono eccessiva, non ho vie di mezzo. Quindi, mi devo controllare». (…)

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