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Carvajal: «Kvaratskhelia? In passato sono riuscito a contenerlo bene, ma è un osso duro. Bisogna tenerlo d’occhio»

Ad As: «Ho vinto più Champions che campionati? Sono due cose diverse: in campionato tutti ti vogliono battere e gli avversari giocano la partita dell’anno»

Carvajal: «Kvaratskhelia? In passato sono riuscito a contenerlo bene, ma è un osso duro. Bisogna tenerlo d’occhio»
Berlino (Germania) 15/06/2024 - Euro 2024 / Spagna-Croazia / foto ImagoImage Sport nella foto: esultanza gol Dani Carvajal ONLY ITALY

In vista dell’ottavo di finale tra la Spagna e la Georgia, Carvajal è stato intervistato da As. Il difensore spagnolo ha parlato anche di Kvara, che quest’anno ha affrontato quattro volte, due con il club e due con la Nazionale.

Conoscerai bene Kvaratskhelia…

«L’ho già affrontato quattro volte quest’anno, sì. Due volte nella fase a gironi con il Madrid contro il Napoli; e due volte in nazionale».

E lo hai fermato.

«Georgia ha segnato contro di noi a Valladolid, ma nel complesso credo di essere riuscito a contenerlo bene. È molto, molto bravo. È un osso duro da battere. Con la Georgia non gioca tanto come ala, ma come seconda punta. Bisogna tenerlo d’occhio».

Devi essere abituato. Olmo, Grealish, Adeyemi in Champions League, ora “Kvara”. E sullo sfondo potrebbero esserci Musiala, Wirtz, Mbappé…

«Quando hai avversari di livello mondiale, la vedo come una sfida. Mi piace affrontare i migliori e mi piace uscirne vincitore».

Carvajal: «De La Fuente ci dà energia e libertà per attaccare l’avversario»

Senza bisogno di paragonarli, hai avuto come allenatori Del Bosque, Lopetegui, Hierro, Luis Enrique, Robert Moreno… Cosa ti dà De la Fuente?

«Alla fine, ogni allenatore ha le sue sfumature e impronta il suo modo di vedere il calcio. E penso che l’allenatore sia un vincitore. Ci dona la sua energia. Lavora bene in difesa; e, in attacco, ci dà energia e libertà per attaccare l’avversario, affrontarlo se c’è uno contro uno; e non optare per un calcio di controllo assoluto. A volte diventa più difficile in questo modo».

Com’è possibile che tu abbia vinto sei Champions League e solo quattro campionati?

«Sono gare diverse. Alla fine in Champions League ci sono partite in cui devi essere concentrato mentalmente. Un errore ti manda a casa e devi essere forte in entrambe le zone. In campionato, tutti vogliono battere il Real Madrid e devi dare il 120% in ogni partita perché gli avversari, e chiedi ai giocatori dell’Osasuna, del Maiorca o del Getafe, stanno giocando la loro partita dell’anno. Ed è difficile eguagliare quel livello di attenzione ed energia».

Poi su Mbappé e quanto lui e il Real possano farsi bene a vicenda:

«Penso che sarà una cosa reciproca. Un giocatore del suo calibro ci darà molto; e credo che indossando la nostra maglia, circondato da ottimi giocatori, ci renderà di nuovo candidati a tutto. Spero che sia così e che continueremo a vincere titoli».

 

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