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Da Spalletti ennesima frecciata a Scamacca: «Morata non è pigro, corre tanto e a velocità incredibile»

In conferenza: «Nelle velocità alte e medie, loro sono più avanti di noi e prima di tutto bisogna mettere a posto questa cosa»

Da Spalletti ennesima frecciata a Scamacca: «Morata non è pigro, corre tanto e a velocità incredibile»
Mg Dortmund (Germania) 15/06/2024 - Euro 2024 / Italia-Albania / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gianluca Scamacca-Berat Djimsiti

Da Spalletti ennesima frecciata a Scamacca: «Morata non è pigro».

Nella conferenza stampa alla vigilia di Italia-Spagna il ct azzurro è entrato nel merito della partita e, come sottolinea la Gazzetta, ha lanciato una frecciata (l’ennesima) a Scamacca. Lo ha fatto parlando di Morata.

Ecco cosa ha scritto l’edizione on line del quotidiano sportivo:

Spalletti ha parlato poi dei singoli: “Morata non è pigro (frecciatina a Scamacca, ndr), ma corre moltissimo, come metri totali e con velocità incredibili. Un calciatore come lui attacca lo spazio dietro la linea più volte e questo ti permette di verticalizzare più volte. Bisognerà vedere chi giocherà come centravanti perché ne hanno tre con caratteristiche diverse.

La Gazzetta ha poi riportato il resto della risposta:

Yamal e Williams sono esterni d’attacco da uno contro uno. Bisognerà avere preventive sulle ripartenze perché a campo aperto sono micidiali. Dovremo fare entrambe le fare e vedremo se ci riusciremo. Bisogna riuscire a trovare l’equilibrio non solo a livello tattico e tecnico. Dieci giocatori che dribblano e basta non si possono sostenere. Yamal è bravo a dribblare, ma è meno propenso a ripiegare per difendere. Bisogna che alcuni giocatori siano ‘bifasici’ cioè che facciano entrambe le fase, mentre altri sono un po’ specialisti e ne fanno soprattutto una. I terzini entrano dentro il campo, Stones gioca centrale di centrocampo e va a rifinire perché ognuno deve far sapere un po’ di tutto.

Però ci vuole sempre equilibrio. Per quel che si è visto finora siamo sulla buona strada perché abbiamo subito qualche ripartenza di troppo, compreso anche il periodo delle qualificazioni: abbiamo sempre offerto un calcio offensivo, anche a costo di lasciarci un po’ di calcio alle spalle per posizionarci nella metà campo avversario. Bisogna fare delle valutazioni corrette perché se giochi contro uno che fa 34 chilometri orari e il nostro massimo se fa 29… Nelle velocità alte e medie, loro sono più avanti di noi e prima di tutto bisogna mettere a posto questa cosa, poi penseremo all’uno contro uno. Prima di tutto, però, c’è una differenza di tempi di reazione. I nostri devono essere più veloci.

Spalletti: «Cosa verticalizzi se la squadra avversaria ti aspetta al limite dell’area?»

Spalletti ha parlato a Sky, intervistato da Di Marzio.

«Voglio che l’Italia ripeta la buona prestazione che ha fatto, nonostante abbia davanti una delle più grandi scuole calcistiche del mondo. Sanno fare il calcio offensivo, interpretano tutto benissimo. Per cui bisognerà non avere pause e avere quella voglia matta di far vedere che anche la nostra è una squadra importante».

Può cambiare il copione tattico rispetto alla partita con l’Albania.

«Secondo me la chiave è sempre quella di giocare bene a calcio e tenere bene la palla. Con la Spagna poi probabilmente ci sarà qualche verticalizzazione di più perché ti aspettano al limite dell’area. Bisogna verticalizzare, lo sanno tutti. Se la squadra ti sta al limite dell’area con la linea difensiva e lascia il vuoto in mezzo, cosa verticalizzi? Per cui bisogna entrare lì dentro e vedere quello che succede. Con la Spagna ci sarà più bisogno di andare dietro la linea difensiva, perché loro te la fanno addosso, nel senso che appena muovi loro vanno a pressare sempre anche il portiere. Morata va anche dal portiere. Questo comporta di alzare la linea difensiva».

Hai visto tutte le squadre, hai una percezione diversa, migliore della parte che possiamo recitare?

«Ci sono sempre due strade per fare delle vittorie e per fare calcio: il gioco di squadra e quella dei grandi campioni che hanno questi grandi strappi che non li puoi sostenere perché hanno più roba nei muscoli e vanno in campo aperto più forte di quella che è la normalità. Noi secondo me abbiamo la prima come strada da andare a percorrere, perché ci manca qualcuno che abbia veramente quel livello top che vince le partite da solo».

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