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Dagospia e la cessione di Calafiori: “Non fu Mourinho a bocciarlo, ma Tiago Pinto”

La risposta a Repubblica: il tecnico portoghese si batté invano nel tentativo di mantenere il diritto di recompra.

Dagospia e la cessione di Calafiori: “Non fu Mourinho a bocciarlo, ma Tiago Pinto”
Mg Lipsia (Germania) 24/06/2024 - Euro 2024 / Croazia-Italia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Riccardo Calafiori

Stamani la Repubblica aveva annunciato che Riccardo Calafiori era andato via dalla Roma per colpa di José Mourinho, che lo aveva messo fuori rosa. Ma Dagospia smentisce, rivelando che fu il ds Tiago Pinto a bocciarlo.

La cessione di Calafiori: “Non fu Mourinho a bocciarlo, ma Tiago Pinto”

Dagospia riporta:

Come ha fatto la Roma a perdere Riccardo Calafiori che ha trascorso a Trigoria ben 11 anni nel settore giovanile? A differenza di quello che scrivono i giornaloni non fu Mourinho a bocciare il difensore della Nazionale classe 2002. Sul ragazzo il portoghese ci puntava. A frenare la sua ascesa col club giallorosso non furono tanto le parole dello Special dopo la disfatta di Bodo («Se ho Reynolds, Kumbulla e Calafiori…») ma le difficoltà fisiche. Nel 2018 all’allora sedicenne Calafiori si sbriciolò il ginocchio con la rottura di tutti i legamenti, dei menischi e della capsula. Fu operato in America e il ritorno all’attività agonistica è stato scandito anche dall’inevitabile condizionamento psicologico e dalla paura di farsi male di nuovo.

Quando Tiago Pinto lo diede in prestito al Basilea, Mourinho chiese di inserire un diritto di “recompra” per il club giallorosso perché considerava Calafiori un calciatore forte fisicamente e con un bel sinistro. Ma le sue condizioni fisiche non convincevano Pinto”.

Il quotidiano La Repubblica sul difensore

Soltanto un anno fa Riccardo da Roma, un ragazzo mancino cresciuto sui campi della Petriana, con San Pietro sullo sfondo, sembrava un talento perduto nel campionato svizzero, al Basilea. E ferito dalla più dolorosa delle bocciature: quella della sua Roma. Gli errori fanno sempre fatica a trovare padri e chi lo scartò oggi è lontano. Il dg Tiago Pinto lo ha regalato agli svizzeri. E José Mourinho aveva bisogno di martiri per la sua guerra santa, dopo un’umiliazione a Bodo/Glimt, con 6 gol presi da una squadra norvegese. «Se ho Reynolds, Kumbulla e Calafiori…» e via alzate di sopracciglia e smorfie, come a dire: è dura con questi.

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