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Dalma Maradona: «A Napoli la gente se mi riconosce si inginocchia e piange»

A L’Equipe: “La persona era pure meglio del calciatore. Per anni l’ho incolpato di non esserci alle mie feste, ho riguardato le foto: non ne ha mai saltata una”

Dalma Maradona: «A Napoli la gente se mi riconosce si inginocchia e piange»
Argentina's coach Diego Maradona is comforted by his daughter Dalma, as he leaves the field after losing to Germany in a 2010 World Cup quarterfinal football match at Green Point stadium in Cape Town, South Africa, on July 3, 2010. Germany won 4-0 and will play in the semifinals against the winner of the game between Paraguay and Spain. NO PUSH TO MOBILE / MOBILE USE SOLELY WITHIN EDITORIAL ARTICLE - AFP PHOTO / CHRISTOPHE SIMON (Photo by CHRISTOPHE SIMON / AFP)

Dalma Maradona: «A Napoli la gente se mi riconosce si inginocchia e piange»

“La figlia di Dio vive a Nunez, un quartiere elegante a nord di Buenos Aires. Dalma Maradona ha messo in scena il suo rapporto con tanto padre in una serie di documentari usciti alla fine del 2023, e poi in un’opera teatrale sotto forma di “dichiarazione d’amore” (2012) e con un’autobiografia “catartica” del 2013.

“Mi manca terribilmente”, dice a L’Equipe. “È onnipresente nella mia vita quotidiana. Fuori lo vedo ovunque: dipinto su un muro, stampato su un vestito, tatuato su un corpo… Sono tornata a Napoli da poco e la gente si inginocchiava davanti a me, in lacrime, riconoscendomi. Questo amore mi aiuta a elaborare il lutto, come il lavoro svolto con il mio terapista. È un processo lungo. La mia figlia maggiore non capisce ancora del tutto chi fosse”.

Dalma Nerea, figlia di Diego e Claudia Villafane. “Lo facevo impazzire. Mi diceva detto ‘tutti conoscono la mia carriera a memoria, ma a te non interessa!’. Cercava costantemente di impressionarmi con i suoi aneddoti. Pensavo che esagerasse, finché il giorno in cui venne a prendermi a scuola… Tutti i genitori dei miei compagni di classe cominciarono a urlare, a piangere, ad afferrarlo. Pensai ‘che diavolo sta succedendo?'”. 

“Andare in vacanza con lui era impensabile, non riusciva a sentirsi in pace da nessuna parte. La libertà è un tesoro di cui non ha mai potuto godere”.

Apparsa per la prima volta in una serie televisiva a 9 anni, oggi fa attrice, è laureata in recitazione all’Università pubblica di Buenos Aires, e dice di aver vissuto “un’infanzia normale” tra l’Italia, la Spagna e l’Argentina. Se normale può essere appisolarsi tra le braccia di Fidel Castro, o cazziare Ricky Martin perché le aveva rovesciato addosso un drink, o boicottare intenzionalmente un flirt tra Maradona e Salma Hayek al Festival di Cannes. Un giorno, racconta L’Equipe, una persona le chiese anche se poteva toccarla perché era “uno sperma di Dio”…

“Sono stata molto cattiva con lui, troppo esigente. Ero gelosa di doverlo condividere con tutti. L’ho criticato molto. A volte ingiustamente. Lo incolpavo di non essere mai venuto alle mie feste di compleanno. Infatti, quando guardo le foto di allora, vedo che non ne ha mai persa nemmeno una. Era un papà molto presente, attento, espansivo, affettuoso. Anche molto possessivo. Un padre con un incomparabile senso dell’umorismo, capace di fare qualsiasi cosa per farmi sorridere”.

Maradona ha regalato una macchina a Dalma, quando aveva 12 anni. “Ho dovuto spiegargli che non ero abbastanza grande per guidare. Un giorno quasi mi comprò anche un delfino. Per fortuna mia madre lo ha fermato”.

La droga “non è un argomento tabù”. Dice che “non ha mai assistito a una scena brutta” legata allo stordimento di Diego, ma “ho visto l’autodistruzione, la perdita di lucidità“, come la polvere bianca “lo ha portato nei posti più difficili e più oscuri. Un giorno, quando ero molto giovane, cominciai a bussare alla porta del bagno dove si era chiuso per sniffare. Non capivo cosa stesse facendo. Ma non so perché, ho insistito. Ha buttato tutto nella spazzatura e poi è uscito. In seguito ha detto che gli avevo salvato la vita”.

Lo difenderò fino all’ultimo giorno della mia vita, è il mio ruolo. Più parlo con le persone che lo conoscevano, più lo amo e lo rispetto. Se fossi stato abbastanza grande da capire cosa accadde durante i Mondiali del 1994, avrei distrutto tutto per riscattare il suo onore”.

“Anche se non gliel’ho detto, sono sempre stata molto orgogliosa di lui. Ha commesso molti errori ma era davvero una brava persona. Il suo sogno sarebbe stato quello di stare in campo fino alla morte. L’ultimo Mondiale è per lui un regalo postumo. Niente gli dava più felicità del pallone, tranne forse suo nipote (Benjamin, figlio di Gianinna e Sergio Agüero). Ma la persona era addirittura migliore del calciatore. Ha sempre protetto quelli amava. La persona che feriva di più, nel profondo, era se stesso”.

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