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Di Lorenzo, segnali di pace dopo l’incontro di quattro ore con De Laurentiis (Corsport)

Un cauto ottimismo verso un clima di maggiore serenità che blinderebbe le aspettative di Antonio Conte: Di Lorenzo perno del suo Napoli

Di Lorenzo, segnali di pace dopo l’incontro di quattro ore con De Laurentiis (Corsport)
Ci Napoli 21/02/2024 - Champions League / Napoli-Barcellona / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Giovanni Di Lorenzo-Pedri

Di Lorenzo, segnali di pace dopo l’incontro con De Laurentiis (Corsport)

Scrive Fabio Mandarini:

Il presidente, il direttore sportivo e l’agente di Giovanni Di Lorenzo si sono incontrati ieri a Roma, in FilmAuro, e per quattro ore hanno affrontato uno degli argomenti più delicati dell’estate del Napoli. In copertina insieme con il rinnovo di Kvaratskhelia, il secondo capitolo del libro già in lavorazione: a suo tempo. E innanzitutto il bilancio finale del confronto romano: segnali di pace. Un cauto ottimismo verso un clima di maggiore serenità che blinderebbe le aspettative di Antonio Conte, da sempre fautore di un solo pensiero in merito al giocatore, peraltro condiviso con il presidente: Di Lorenzo non è soltanto incedibile, piuttosto è un perno, un pilastro fondamentale della squadra che gradualmente il club sta plasmando seguendo le sue idee e le sue indicazioni. De Laurentiis e Giuffredi si rivedranno ancora oggi: un bis che autorizza ad avvalorare la fiducia carpita ieri.

Di Lorenzo: «Sono stato giustamente criticato e se non c’era Spalletti stasera non avrei giocato»

Giovanni Di Lorenzo, giocatore del Napoli e della Nazionale italiana, è intervenuto ai microfoni di Rai 1 nel post-partita con la Croazia:

«È stata una partita sofferta, però l’importante era passare il girone, un girone difficile. Però siamo contenti, pareggiare e passare così all’ultimo è bello. Magari con la Spagna abbiamo dato questo senso di fragilità che una grande squadra come la nostra non deve avere. Dobbiamo sicuramente crescere, anche se in questi tornei brevi il tempo per farlo è poco. Sicuramente a livello di gioco si può fare meglio, ma a livello di atteggiamento però non si può dire niente, è un punto da cui bisogna ripartire».

Sulle scelte di Spalletti: «Il mister ha provato a cambiare qualcosa, sapevamo che con la loro difesa a 4 potevano subire l’ampiezza dei quinti. Inizialmente sono partito io largo, poi è entrato Fede  che sicuramente è più attaccante e ha messo in difficoltà la loro difesa e quindi ha dato una grandissima mano a tutta la squadra. Quindi sicuramente una lettura giusta questa».

Sulle critiche: «Io penso che sono stato anche giustamente criticato, comunque quando uno becca una serata no in un torneo così, quando il livello è così alto, è giusto essere criticato. Poi io so benissimo che non sono il giocatore che ha giocato contro la Spagna, vado avanti con grandissimo equilibrio e continuo a lavorare. Io approccio sempre questa passione che ho lavorando e dando sempre il massimo. Le critiche ci stanno e continuo così, nella mia carriera non mi sono mai fatto prendere da grandi momenti di entusiasmo, ma ho sempre esultato in maniera sobria perché so che il calcio può cambiare velocemente. Per quanto riguarda stasera sono contento per la qualificazione e per il mister. Ho un rapporto con lui bellissimo, e posso anche dire che magari se c’era un altro allenatore stasera non avrei giocato, lo dico sinceramente. Però lui mi ha dato fiducia e per un giocatore sentire la fiducia è importantissimo, e io darò sempre il massimo per lui, per lo staff e per tutti i compagni».

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